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Tensioni Piccolo-Letizia, il ras esplode: “Comando io”. Clan alza tiro contro imprenditori e rivali. FOTO

Marcianise. Cova tensione sotto la genere di un’alleanza storica. I Belforte perdono quota e i Piccolo provano a tornare alla carica per non cedere definitivamente alla famiglia Letizia il contro della cosca in grado di resistere prima alla faida e poi alle operazioni dell’Antimafia.

 

Vent’anni di affari illeciti e sangue: è la fotografia scattata dall’indagine della Dda di Napoli e della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Caserta – che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli a carico di capi e affiliati del clan Piccolo-Letizia di Marcianise, tra cui Pasquale Piccolo, il boss di 59 anni, detto “Rockfeller” e del gruppo alleato dei Perreca di Recale. Un clan, quello dei Piccolo-Letizia, uscito sconfitto dalla cruenta guerra di camorra combattuta con il clan rivale dei Belforte, a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, ma poi “risorto” dopo il 2005 in seguito ai colpi assestati da forze dell’ordine e magistratura agli stessi Belforte, peraltro messi in ginocchio anche dai continui pentimenti di capi e gregari.

 

Determinanti per le indagini le intercettazioni dei colloqui in carcere tra gli affiliati detenuti e i parenti, e le stesse collaborazioni in seno al clan Belforte, che hanno squarciato un velo anche sugli affari del clan concorrente dei Piccolo. Dalle indagini sono emersi anche contrasti all’interno della stessa cosca, tra i Piccolo e i Letizia. Achille Piccolo, 44enne esponente di spicco del clan, già detenuto, parlando in carcere con il fratello 39enne Angelo, anch’egli tra i destinatari dell’ordinanza, ribadisce la sua leadership all’interno del clan. “Sono io che comando” dice. Il boss Pasquale Piccolo – hanno accertato i poliziotti della Squadra Mobile – avrebbe invece commissionato al nipote Domenico l’incendio di un’auto di proprietà di un affiliato ai Letizia. Ma ciò che emerge è il condizionamento da parte della camorra delle attività imprenditoriali della zona, tutte sottoposte ad estorsione.

 

DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE

 

  1. BUANNO Fabio, cl’63.
  2. CATERINO Luigi, cl’50.
  3. CELESTE Francesco Antonio, cl’85.
  4. CRISTIANO Maria, cl’65.
  5. DE LISE Pietro, cl’71.
  6. LARHZAL Achraf, cl’83.
  7. LETIZIA Giuseppe (detto Vincenzo), cl’91.
  8. NACCA Antonio, cl’80.
  9. PERRECA Domenico, cl’63.
  10. PETRUOLO Gaetano, cl’61.
  11. PICCOLO Achille, cl’75, già detenuto agli arresti domiciliari.
  12. PICCOLO Angelo, cl’80.
  13. PICCOLO BELLOPEDE Palma, cl’77.
  14. PICCOLO Francesco, cl’80.
  15. PICCOLO Pasquale, cl’60.
  16. RICCIARDI Salvatore, cl’83, già detenuto agli arresti domiciliari.
  17. SCOGNAMIGLIO Gennaro, cl’56.
  18. TIMBONE Vincenzo, cl’74, già detenuto agli arresti domiciliari.
  19. LETIZIA Andrea, cl’76, già detenuto.
  20. LETIZIA Antonio, cl’69, già detenuto.
  21. LETIZIA Primo, cl’84, già detenuto.
  22. LETIZIA Salvatore, cl’81, già detenuto.
  23. MAIETTA Michele, cl’83, già detenuto.
  24. MASTROIANNI Antimo, cl’65, già detenuto.
  25. NOIA Luigi, cl’62, già detenuto.
  26. PERRECA Antimo, cl’57, già detenuto.
  27. PERRECA Giovanni, cl’60, già detenuto.
  28. PICCOLO Domenico, cl’75, già detenuto.
  29. SILVESTRE Salvatore, cl’69, già detenuto.
  30. TIMBONE Giovanni, cl’72, già detenuto.