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Ise, Barletta libero. I legali: “Fiducia e collaborazione con giudici”

Marcianise/Maddaloni. “Questa mattina, l’ottava sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, dopo l’udienza celebrata nella giornata di ieri, ha accolto le richieste della difesa e annullato l’ordinanza di custodia cautelare della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ordinando l’immediata scarcerazione di Giuseppe Barletta, fondatore, tra l’altro, dell’interporto sud Europa, agli arresti domiciliari dallo scorso 14 marzo”.E’ quanto scrivono in un comunicato gli avvocati Alberto Barletta e Mauro Iodice, difensori di Giuseppe Barletta.
“Fin dalla prima notifica, Giuseppe Barletta si era dichiarato fiducioso nell’operato della magistratura nel suo complesso, mostrando ampia collaborazione con l’autorità giudiziaria al fine di far luce su tutti gli aspetti all’attenzione della procura sammaritana per chiarire e meglio interpretare tutte le condotte sottese alle varie operazioni societarie oggetto dell’indagine”, conclude la nota.

Il primo lancio

Marcianise/Maddaloni. Sono state annullate le ordinanze cautelari a carico diGiuseppe Barletta, patron dell’Interporto Sud Europa, e delle altre tre persone coinvolte nell’inchiesta ‘The Family’ portata avanti dalla Guardia di Finanza relativamente all’indagine sulla bancarotta fraudolenta e l’autoriciclaggio. Il tribunale del Riesame ha accolto le istanze presentati dagli avvocati difensori ed ha disposto la scarcerazione di Barletta e del suo fidato collaboratore, Nicola Berti, entrambi agli arresti domiciliari.

 

 

Annullato anche l’obbligo di firma a carico di Gennaro Mancini, già amministratore di diverse società del gruppo, in qualità di presidente del consiglio direttivo del Consorzio “Cogeri”, e Giuseppe Pisanti, anch’egli fiduciario del gruppo di società che fanno capo a Barletta, che è indagato per aver “dolosamente agevolato” la bancarotta concordataria dell’allora holding di gruppo, la Sep 92 sr.

Le accuse

 

L’ipotesi accusatoria, fondata su un articolato quadro indiziario, è che, a decorrere dal 2006, il gruppo imprenditoriale facente capo a BARLETTA Giuseppe, .dopo essere stato individuato, dagli enti pubblici competenti, quale soggetto attuatore dell’ “Accordo di programma” finalizzato alla realizzazione dell’Interporto di Maddaloni-Marcianise, attraverso la costruzione del centro logistico intermodale e del centro commerciale Campania, ha posto in essere una strategia volta a distrarre le liquidità di alcune società del  medesimo gruppo, che avevano gestito i progetti infrastrutturali di cui sopra e che nel tempo avevano dolosamente accumulato ingentissimi debiti tributari (per oltre 130 milioni di euro), anche attraverso ripetuti omessi versamenti delle imposte dovute. Ed è stata proprio la rilevante, complessiva esposizione debitoria verso il Fisco del Gruppo Barletta ad indurre questa Procura a promuovere, già nel 2015, il ricorso di fallimento nei confronti di 3 società del medesimo gruppo.