Capua. Sono puntati sulla periferia di Capua e sul rione Carlo Santagata i riflettori degli investigatori che stanno provando a contrastare il fenomeno dello smercio di stupefacenti nella città di Fieramosca. Proprio il quartiere al confine con San Tammaro è stato teatro del blitz di polizia e finanza al termine del quale è stato tratto in arresto Antonio Di Rienzo, 50enne di Capua.
Questa mattina l’uomo, assistito dall’avvocato Paolo Di Furia, è apparso davanti al gip Sergio Enea per l’udienza di convalida. Nel corso dell’interrogatorio Di Rienzo si è difeso negando di aver allestito una base di spaccio nella sua abitazione e ammettendo che la cocaina trovata era per uso personale. Una tesi che non è bastata a convincere il gip che ha disposto la conferma della misura cautelare del carcere: il 50enne resta, dunque, recluso a Santa Maria Capua Vetere.
Nel corso del blitz di mercoledì sera gli agenti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere, supportati da squadra mobile di Caserta e fiamme gialle di Aversa, hanno scoperto inoltre impianto di videosorveglianza che, per quanto formalmente deputato alla tutela domestica, riusciva a garantire a Di Rienzo il controllo da eventuali intrusioni. Gli agenti sono comunque riusciti a fare irruzione in casa seguendo la compagna e entrando nel garage senza che il padrone di casa avesse il tempo di raggiungerlo. Qui alcuni investigatori setacciavano il box, mentre altri perquisivano l’appartamento.
Nel garage il cane antidroga dei finanzieri ha trovato un astuccio metallico, attaccato con un magnete dietro una trave in ferro del soffitto, con all’interno 8 involucri termosaldati contenenti possibile sostanza stupefacente e una piccola cassaforte, contenente circa 160 euro. Nell’appartamento, invece, incastrato nella tubatura dello scarico del water, di un contenitore metallico analogo a quello trovato in garage, con all’interno altre 19 “palline” di cocaina. In totale sono stati 16 i grammi di “polvere bianca” requisiti nel corso del blitz.