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Ucciso davanti al suo bar, l’omicidio in un video. L’ipotesi choc: vendetta dopo denuncia

Afragola. L’arrivo dell’auto che lo affianca, gli spari, la vettura della vittima che, dopo pochi metri, si schianta. Sono registrati in un filmato di una telecamera di videosorveglianza gli ultimi istanti di via di Giuseppe Orlando, il 61enne titolare della Caffetteria Vittoria, ucciso ieri sera ad Afragola, poco prima delle 21. L’uomo è deceduto all’arrivo al San Giovanni Bosco di Napoli.

Stando alla ricostruzione l’auto sulla quale viaggiava Orlando è stata bloccata dalla vettura dalla quale è sbucato il killer che esploso nove colpi all’indirizzo del 61enne. Il commerciante non è morto sul colpo e dopo la fuga del commando ha provato anche a rimettersi alla guida ma poco dopo si schianta. Dopo poco arriveranno i soccorsi, purtroppo inutili.

In queste ore si sta facendo largo un’altra ipotesi sul movente del delitto, apparso da subito di chiara matrice camorristica. Appena due mesi 7 persone ritenute vicine ai clan di Secondigliano erano state arrestato in un’operazione antiracket. Nelle indagini era finita anche una richiesta estorsiva avanzata nei confronti di Orlando che però denunciò tutto alle forze dell’ordine. Una pista che non trascura però il legame di parentela con Francesco Favella, esponente di spicco della mala afragolese e cognato della vittima.

Chiesto nuovo impegno a Salvini

– “Ora che sono parte di quelle Istituzioni che ho per lungo chiamato durante le emergenze, non farò finta di nulla. Lunedì scorso ho deciso di presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per avere risposta agli impegni fatti proprio da lui durante l’ultimo incontro ad Afragola proprio sull’emergenza presente in questo territorio”, lo afferma la deputata M5S, Iolanda Di Stasio, che aggiunge: “Afragola necessita di risposte, ora! Siamo abitanti di un territorio che ora più che mai deve mostrare la presenza dello Stato”. “Ecco, lo Stato ora deve essere forte e dare il buon esempio alle future generazioni: la camorra c’è, ma c’è uno Stato che risponde, tutela i suoi cittadini e soprattutto – conclude – non permette il controllo della criminalità organizzata nelle nostre città!”.