Marcianise. Sotto torchio finiscono ora anche i vincitori dei concorsi. Si è divisa in due filoni l’indagine sul trucco dell’algoritmo che avrebbe consentito, dietro il pagamento di un compenso, a circa una quarantina di candidati di superare l’esame per l’ammissione alle forze di polizia. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per 15 persone, tra le quali Giuseppe Zarrillo, sono entrati nel vivo gli interrogatori per gli indagati a piede libero.
Una quarantina di loro sono i vincitori dei concorsi contestati, altri cento circa hanno avuto ruoli minori nell’organizzazione scoperta dalle fiamme gialle. Oltre ai concorrenti che avevano fatto uso del materiale riservato, sono coinvolti, infatti, anche intermediari e di altri soggetti emersi in rapporti illeciti afferenti alla divulgazione dello stesso materiale con i principali indagati.
Alle prove alcuni dei concorrenti erano stati scoperti durante lo svolgimento degli scritti con sistemi di comunicazione a distanza (auricolari, telefoni cellulari, ecc) nonché con cover di telefonini, braccialetti che riproducevano le sequenze di risposte esatte relative ai questionari e t-shirt sulle quali erano state impresse risposte esatte sotto forma di simboli matematici. Per l’altro filone il processo potrebbe aprirsi a breve: tra gli indagati spicca Giuseppe Zarrillo, dipendente civile del Ministero della Difesa, in servizio a Capua: l’uomo è originario di Marcianise e residente a Capodrise.