SANTA MARIA CAPUA VETERE (Stefania Mastroianni). Si è accesa la polemica social a causa di alcune immagini diffuse su facebook da alcuni utenti che riprendono una calca di giovani – a quanto pare studenti delle scuole superiori e non solo – che ballano e si filmano a tempo di musica dal tenore disco a volume altissimo.
Ciò è quanto accaduto nella giornata di giovedì 28 marzo 2019, in cui la didattica dell’Aulario di via Perla – edificio che ospita i corsi dei Dipartimenti di Giurisprudenza e di Lettere e Beni Culturali – è stata sospesa per lasciare spazio all’orientamento degli studenti della scuola media superiore. Un open day che si è però trasformato in una mattinata di disco dance molto simile a quelle che si vivono nel famoso locale ‘Ammot Cafè’ di Varcaturo, sulla spiaggia dell’omonima località campana.
Qualcosa di poco sobrio, a giudicare dalle immagini, e di molto lontano dalla caratura istituzionale che dovrebbe confarsi ad un ambiente accademico. Il video ha fatto il giro della rete, condiviso da numerosi studenti ed ex studenti dell’Università Vanvitelli, indignati da quanto accaduto, che a molti è parso gravissimo per la sua idoneità a ledere il buon nome dell’università.
Sconforto ma non solo, perché il fatto è risultato occasione per gli utenti più ironici di fare battute dal tono mordace in puro spirito “si ride per non piangere”.
L’attenzione che i social network hanno catapultato sull’accaduto ha indotto alcuni rappresentanti delle associazioni studentesche a dare una pronta risposta, giustificando il fatto in un’ottica “alleggeritoria” e premettendo che l’orientamento è un evento organizzato dall’ateneo e non dal dipartimento.
Oltretutto, è stato precisato che l’orientamento di per sé si è svolto secondo regolare amministrazione e i docenti dei Dipartimenti hanno illustrato il percorso di laurea a una platea di studenti attenti e silenziosi. Il caos sarebbe stato dunque soltanto uno sfogo successivo alla eccessiva attenzione prestata in aula.
La giustificazione di quanto accaduto sfrutta il fattore anagrafico – si trattava di studenti tra i 17 e i 19 anni – ma non c’è, ad ora, nessuna spiegazione di come la musica sia partita e su richiesta di chi.
Fatto sta che quelle immagini hanno colpito gli studenti e i docenti dei Dipartimenti di Lettere e Giurisprudenza e che, purtroppo, hanno attratto più attenzione del lavoro speso in buona fede da quanti hanno partecipato con serietà alla giornata di orientamento.
Una pagina triste per l’università, che non ha ancora paternità: non si sa come sia possibile che un gruppo numeroso di studenti abbia trovato quella musica alta e un vocalist e non, più semplicemente, un tavolo con aperitivo, dolci e stuzzichini.