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Sanità e camorra, verdetto in Appello

Caserta. Una sola assoluzione e condanne mtigate nel processo d’Appello sulle infiltrazioni del clan Zagaria nell’ospedale di Caserta. E’ stato assolto Antonio Della Mura che in primo grado fu condannato a 2 anni e 6 mesi. Condannati ma con pene ridotte anche altri imputati eccellenti Bartolomeo Festa, Elvira Zagaria (sorella del boss Michele), Raffaele Ferraiuolo. Coinvolti anche D’Amico e Cesarini.

Secondo l’impostazione accusatoria dalle attività investigative sono emerse la piena operatività, all’interno della predetta struttura sanitaria, del clan ZAGARIA (fazione operante nel Comune di Casapesenna del clan dei casalesi) ed una pervasiva e consolidata rete di connivenze e collusioni venutasi a creare – sotto la regia dei boss della camorra casertana – tra appartenenti al mondo della pubblica amministrazione, della politica e dell’imprenditoria. Attraverso le quali il sistema degli ZAGARIA riusciva a controllare e gestire, in regime di assoluto monopolio, gli appalti e gli affidamenti diretti di lavori all’interno dell’Ospedale casertano. Venne ritenuto centrale il ruolo svolto da Elvira ZAGARIA, sorella del noto boss ed ex primula rossa casalese, Michele. A quest’ultima, infatti, a seguito dell’arresto di tutti i membri maschi della famiglia e dopo la morte del marito Francesco ZAGARIA, negli ultimi due anni era toccato il compito di gestire gli ingenti capitali illeciti derivanti dalle attività delle imprese del clan.

Il G.I.P. ha ritenuto sussistere un grave quadro indiziario a carico degli odierni indagati in relazione alla turbata scelta del contraente ed in riferimento ai sottonotati appalti ed affidamenti diretti indetti dall’AORN S. Anna e S. Sebastiano di Caserta:
– gara d’appalto per la tinteggiatura e lavorazioni accessorie e/o affini del valore di 450.000 euro oltre IVA;
– gara d’appalto per l’affidamento delle manutenzioni degli immobili consistenti in lavori edili e lavori affini del valore di 150.000 euro oltre IVA;
– gara d’appalto per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione degli impianti elevatori del valore di 1.189.500 euro oltre IVA;
– affidamenti diretti di lavori posti in essere in mancanza dei necessari requisiti di legge (si è constatata l’assoluta mancanza dei criteri di rotazione, trasparenza, pubblicità e parità di trattamento previsti dall’art. 125/8 D.Lgs. 163/06) sempre alle medesime ditte dal 2006 ad oggi, per un valore totale di oltre 3.000.000 di euro;
– l’affidamento diretto della gestione del bar e delle macchine distributrici di bevande ed alimenti, con danno erariale stimato (per il consumo di forniture pubbliche e l’occupazione del suolo pubblico) in oltre 50.000 euro a far data dal 1 gennaio 2010.