REGIONALE. Pietrarsa oggi scenario di un convegno in materia di trasporti, intitolata “Evoluzioni e scenari della logistica tra dinamiche globali e vocazioni territoriali” organizzato da Confetra e a cui hanno preso parte il presidente nazionale Confetra Nereo Marcucci, quello regionale Giamberini, il presidente dell’Autorità del Sistema Portuale del Tirreno centrale Pietro Spirito, la presidente di Fedespedi, Silvia Moretto, l’assessore regionale ai trasporti Antonio Marchiello e il ricercatore SRM Alessandro Panaro.
“E’ strategico per l’economia della Campania lavorare a una relazione strutturata tra i principali nodi logistici del territorio: l’Interporto Sud Europa di Marcianise, l’Interporto di Nola e il sistema portuale del Tirreno Centrale attraverso l’Autorità Portuale. Oggi a Pietrarsa abbiamo fatto un grande passo avanti in questa direzione” afferma Giancarlo Cangiano, direttore comunicazione e marketing dell’Interporto Sud Europa, intervenuto al museo di Pietrarsa di Portici (NA).
“Nell’ultimo anno – continua Cangiano – l’Interporto Sud Europa ha registrato un traffico di 1.600 treni, 8400 UTI movimentate al terminal intermodale con un transito di 12.000 container e 6.000 semirimorchi e un flusso di 300.000 veicoli pesanti in entrata e uscita. Sono numeri che ne fanno una delle più importanti piattaforme intermodali del Sud Italia e del Mediterraneo”.
Un più 15% e un più 9% rispetto agli anni precedenti che va accolto con positività.
“La logistica che si svolge a Marcianise si alimenta anche con flussi inbound ed outbound provenienti o diretti nei porti di Napoli e Salerno, che tra container e semirimorchi destinati alle Autostrade del Mare stimiamo essere superiore alle 15.000 UTI/anno e, sebbene questi valori possano essere considerati marginali sia rispetto alle movimentazioni portuali, sia ai traffici interportuali, non lo sono affatto se consideriamo il valore aggiunto ad essi connesso – ha sottolineato – Da un punto di vista commerciale, la relazione con i porti di Napoli e Salerno già esiste. Quel che appare urgente oggi è una relazione strutturata tra questi nodi logistici, basata se non su una vera e propria integrazione dell’offerta almeno su una chiara identificazione e riconoscimento del ruolo e delle funzioni che possono reciprocamente coprire. Si tratta cioè di costruire relazioni e servizi stabili ed integrati che facilitino e supportino i flussi già oggi presenti e, soprattutto, consentano in modo inequivocabile l’attribuzione del ruolo di retroporti alle strutture interportuali di Nola e Marcianise”.
“Questo scenario di integrazione tra sistema portuale ed interportuale del territorio vanno inseriti almeno come opportunità, se non come necessità, in qualunque scenario di sviluppo logistico. Quale che sia l’evoluzione, infatti, non si potrà prescindere dalla funzione di porta d’accesso al mercato mediterraneo ed intercontinentale garantita dai porti di Napoli e Salerno, che dunque devono essere perfettamente integrate ed accessibili ai luoghi deputati ad accogliere le attività di logistica a valore aggiunto e di quasi manufacturing, ossia agli interporti di Nola e Marcianise”, ha concluso.