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Scoppia il caso nei cantieri di Recale e Capodrise: addetti reintegrati, ma non al lavoro

Capodrise/Recale. La denuncia del sindacato Fiadel in una nota.

 

“Clamoroso il comportamento utilizzato dal Consorzio C.I.T.E., assume i lavoratori reintegrati dal Giudice Schiavoni del Tribunale del Lavoro di S. Maria C.V., ma gli impedisce di firmare e soprattutto di lavorare.
Una disposizione di difficile interpretazione quella determinata dal Consorzio C.I.T.E., soprattutto se si considera che attualmente continua ad utilizzare lavoratori a tempo determinato.

Eppure di recente aveva licenziato due operatori, cosiddetti stagionali, un’azione anche questa discutibile in quanto avvenuta in coincidenza dell’scrizione, da parte di quest’ultimi, alla F.I.A.D.E.L., suscitando i ragionevoli dubbi del caso.
Insomma ricapitolando, il Consorzio C.I.T.E. preferisce retribuire lavoratori, reintegrati dal Giudice del Tribunale del Lavoro, senza farli lavorare, licenzia due lavoratori a tempo determinato, i quali nel frattempo avevano acquisito il diritto al tempo indeterminato, e nello stesso tempo, impiega personale a tempo determinato per effettuare servizi di raccolta.
Una scelta che, apparentemente, può apparire come uno spreco di risorse economiche dell’azienda ma che in realtà supponiamo nasconda dell’altro, oltre all’atto discriminatorio praticato dall’azienda ai danni dei lavoratori reintegrati e a quelli licenziati di recente.
Per questa ragione, allo scopo di provare a far luce sulla vicenda, abbiamo inviato una richiesta di incontro alla Prefettura di Caserta, proclamando lo stato di agitazione, segnalando l’episodio ai Comuni interessati, alla Guardia di Finanza di Caserta e all’Ispettorato Territoriale del lavoro di Caserta.
Non escludiamo di estendere la tematica anche ad altre autorità.

La denuncia

“Oggetto: Denuncia inosservanza obbligo di reintegro del Giudice del Tribunale del Lavoro di S. Maria C.V.
Richiesta URGENTE incontro ai sensi della L.146/90 e ss.mm.ii.
Proclamazione Stato di Agitazione
La Scrivente O.S. censura la disposizione impartita dal Consorzio C.I.T.E., la quale ostacola il completo reintegro ordinato dal Giudice del Tribunale del Lavoro di S. Maria C.V., impedendo ai n.4 lavoratori reintegrati di apporre la propria firma sul foglio presenze e di escluderli dai turni di lavoro.

La singolare, quanto illegittima, disposizione rappresenta una palese inottemperanza alla sentenza emanata dal Giudice, ponendo in una situazione angosciante i lavoratori, i quali, si recano quotidianamente sul luogo di lavoro ma gli viene impedito di lavorare, per cui, restano inoperosi per tutto l’orario di lavoro.
Tuttavia, il Consorzio C.I.T.E., ha provveduto ad effettuare l’assunzione dei lavoratori notificando anche la comunicazione obbligatoria al Centro per l’Impiego, sottoponendo inoltre gli stessi alla visita medica obbligatoria, ragion per cui, appare davvero grave, e allo stesso tempo inquietante, l’atteggiamento adoperato dall’azienda, se si considera che sui cantieri r.s.u. dei Comuni indicati in oggetto, attualmente, vengono utilizzati lavoratori a tempo determinato, cosiddetti stagionali, per effettuare i servizi di raccolta, nonostante la stessa azienda, di recente, non ha rinnovato il contratto ad altri due lavoratori, episodio accaduto in coincidenza con la sottoscrizione, da parte di quest’ultimi, del modulo di adesione a codesta Organizzazione Sindacale.

 

Riassumendo il tutto, l’azienda, preferisce retribuire lavoratori senza farli lavorare, licenzia due stagionali e, nello stesso tempo, impiega personale a tempo determinato per effettuare servizi di raccolta, una scelta che apparentemente può apparire come uno spreco di risorse economiche ma che in realtà supponiamo nasconda dell’altro.
A tal proposito, con la presente, si chiede alla Prefettura di comporre un urgente tavolo di confronto, congiuntamente all’azienda ed i Comuni interessati, avviando la procedura di raffreddamento prevista dalla L.146/90 e ss.mm.ii. e proclamando lo stato di agitazione.
In attesa di un celere e positivo riscontro si inviano,”