Caserta. Una sceneggiatura degna dei grandi Totò e Peppino nella Banda degli Onesti o uno sketch in “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” di Nanni Loy è ciò che meriterebbe quanto accaduto sabato sera a Caserta.
Tempi moderni e truffe che seguono il passo dell’evoluzione riguardano stavolta i ben noti GRATTA E VINCI dei Monopoli di Stato.
Ma andiamo ai fatti.
Un noto commerciante al centro di Caserta trova un Gratta e Vinci buttato a terra nei pressi dell’ingresso del suo locale e lo raccoglie per deporlo nel cestino ma, colto da curiosità, lo controlla e nota che è vincente.
25 euro è il premio!!!
Peccato non poter correre immediatamente in ricevitoria ad incassarlo, ci sono clienti da servire, il lavoro incombe ed il tempo manca.
E su questa prima parte della versione ci riserviamo sulla veridicità del racconto.
Quel che è certamente vero è che a mancare non è l’amico di passaggio a cui il commerciante affida il biglietto vincente da andare ad incassare.
Una cortesia che non si può negare se come riconoscimento all’amico occasionale di passaggio gli si offre la metà dell’importo da riscuotere.
Crediamo alla buona fede del commerciante e alla sua generosità poiché inverosimile è ciò che invece accade subito dopo.
L’amico giunge in ricevitoria dove è molto conosciuto e consegna il tagliando vincente al titolare che, per scrupolo, lo passa al terminale, scoprendo che si tratta di un biglietto non vincente!
Sebbene il numero vincente corrispondesse al numero indicante la somma dei 25 euro, il biglietto era falso!
C’è voluta molta pazienza per venirne a capo, lo stesso esercente non riusciva a spiegarsi questa anomalia nel sistema che non riconosceva come “pagabile” un tagliando apparentemente regolare.
Una mano davvero abile era riuscita a modificare il numero vincente. Aveva ritagliato solo superficialmente la singola cifra occorrente da un altro grattino e l’aveva incollata con precisione assoluta e senza sbavature lì dove non desse troppo nell’occhio, sopra una somma da 25 euro che in genere si eroga senza indugiare.
Un lavoro chirurgico perfetto, fatto davvero molto bene e che deve mettere in guardia sia gli esercenti che le persone che potrebbero essere avvicinate e truffate da chi ha intenzione di cedere tali tagliandi falsi in cambio di qualche manciata di euro.
Fortunatamente la situazione è stata chiarita tra i vari protagonisti di questa pittoresca vicenda e, con una stretta di mano, il tutto si è risolto senza strascichi di alcun tipo, tanto meno giudiziari.