Prata Sannita (Alfonso Crisci). A Prata Sannita è ufficiale la candidatura a sindaco di Damiano De Rosa, il penalista che difese, insieme a Sergio Pisani, Diego Armando Maradona nel processo per diffamazione a Equitalia, al ermine del quale El Pibe de Oro venne assalto.
«Il mio intento – dichiara De Rosa – è quello di riunire intorno ad un solido progetto di rilancio economico tutti quei cittadini di Prata che non si riconoscono più nel vecchio modo di fare politica bastato su intrecci, parentele, vecchie logiche ed antichi schemi».
«Puntiamo – aggiunge De Rosa, forte di un primo, energico nucleo di sostenitori, volti nuovi, già riunito intorno alla sua candidatura per la sfida del 26 maggio – sui giovani, sulle persone deluse dalle vecchie e fallimentari gestioni e su tutti quei cittadini che chiedono un rinnovamento radicale della macchina amministrativa locale e che sperano nella possibilità di una ripresa economica, infrastrutturale e sociale del paese. Non è un caso che la nostra lista si chiama RinnoviAMO Prata Sannita!».
46 anni, sposato con due figli, studi legali al Centro Direzionale Napoli e nella Capitale, a due passi dalla Suprema Corte, Damiano de Rosa ha scelto di far convergere il suo amore per Prata Sannita in un progetto politico. Tra i suoi primi passi da candidato sindaco, la battaglia per la realizzazione di sistema di video sorveglianza per garantire maggiore sicurezza ai cittadini (soprattutto ai tanti anziani residenti) e per arginare il fenomeno, ancora purtroppo diffuso, dell’abbandono di rifiuti in zone incontaminate e perciò difficili da sorvegliare; il progetto per il miglioramento dei servizi in tutte le varie contrade più periferiche per uniformarli anche attraverso la realizzazione di un sistema di raccolta idrica in quota per caduta, in grado di assicurare la fornitura di acqua tutto l’anno ai cittadini pratesi che trovano ancora difficile l’approvvigionamento idrico nei mesi estivi.
Un paradosso, questo, superabile, che De Rosa spiega così: «Può il paese dell’acqua (Lete e/o Prata) con tutte le sorgenti di acqua purissima, annoverare ancora zone in cui (penso alla piana) è difficile l’approvvigionamento idrico soprattutto nei mesi estivi? Non era meglio spendere i soldi pubblici per migliorare qualche servizio essenziale o per cominciare seriamente a gettare le basi di un progetto serio e definitivo? Basterebbe realizzare un sistema di piccole vasche di accumulo (costruite con tutti i crismi della compatibilità ambientale e finanziata con i fondi a ciò dedicati) nella zona delle “Rave” e distribuite su più quote altimetriche per consentire la raccolta dell’acqua da incanalare poi, per caduta, verso le zone interessate (prima fra tutte “la piana”), da utilizzare anche per irrigare le colture di mais, grano, frumento, etc., nonché per produrre energia elettrica da utilizzare per fini di pubblica utilità (illuminazione comunale strade, riscaldamento strutture pubbliche, palestre, scuole, etc)».