Skip to main content

E’ uscito il libro ‘Figli dei boss’. C’è anche la storia di Francesco Tiberio La Torre

Mondragone. E’ uscito il libro firmato dal giornalista di Palermo, Dario Cirrincione, ‘Figli dei boss’.

Questo è un libro di storie e di storia. Racconta uno spaccato dell’Italia conosciuto solo superficialmente: i figli dei boss. Nati e cresciuti in famiglie di Mafia, Camorra, ’ndrangheta e Sacra corona unita, questi “eredi” sono protagonisti consapevoli o inconsapevoli della storia della criminalità organizzata italiana. I “figli” sono considerati boss di diritto, anche se non vogliono; perché portano il cognome di chi negli anni ‘70, ‘80 e ‘90 ha scritto alcune tra le peggiori pagine della cronaca nera nazionale.

 

Il testo si sviluppa in tre sezioni: la prima dedicata ai figli dei boss che hanno cercato e trovato una strada alternativa ai circuiti criminali familiari; la seconda dedicata al progetto
“Liberi di scegliere”, rivolto ai minori figli di ’ndrangheta; la terza focalizzata sui figli di Riina e Provenzano: boss mafiosi tra i più noti in Italia.

Tra i protagonisti c’è anche Francesco Tiberio La Torre, figlio di Augusto del clan dei Chiuovi di Mondragone.

L’autore ci porta in questo mondo attraverso ricostruzioni storiche, incontri e interviste con i figli dei boss, i loro amici, i membri della loro famiglia, magistrati, giudici, avvocati e
psicologi.

 

Dario Cirrincione, Figli dei boss. Vite in cerca di verità e riscatto, Edizioni San Paolo 2019, pp. 224, euro 17,00
DARIO CIRRINCIONE, nato a Palermo nel 1983. Giornalista professionista dal 2009. Ha iniziato
questo mestiere a 17 anni, a Palermo, lavorando al Giornale di Sicilia e a Tgs; poi ha collaborato
con Il Sole 24 Ore, il Corriere della Sera, l’agenzia di stampa Italpress e riviste settoriali. Dal 2010
a Sky Tg24 ha curato il coordinamento editoriale onair e online del Tg e il settimanale di
approfondimento Hashtag24.

 

È stato inviato a Cipro durante la crisi del 2013, a Bruxelles e
Strasburgo per seguire l’attività dell’Ue; in Austria e Ungheria per raccogliere le storie di immigrati
e rifugiati. Oggi lavora nelle Media Relations di Terna S.p.A