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Giornata sulla legalità: al liceo Garofano in ricordo di Emanuele Reali

CAPUA (Stefania Mastroianni). Questa giornata di primavera si è aperta all’insegna della legalità per il liceo scientifico “Garofano” di via Napoli. Nell’ambito delle numerose attività organizzate dall’istituto guidato dal Dirigente scolastico Giovanni Di Cicco, si è inserito anche un incontro che mette al centro del dibattito l’educazione alla legalità, parola negli ultimi tempi sempre più abusata, di cui molto spesso non si individuano i confini e per la quale le istituzioni lavorano impegnandosi strenuamente all’interno di un contesto molto spesso poco incline ad essa.

 

L’incontro, cominciato alle 11, è stato celebrato in memoria del Vice Brigadiere dei Carabinieri Emanuele Reali, scomparso in condizioni tragiche lo scorso novembre durante lo svolgimento del proprio servizio, al quale la scuola superiore capuana ha voluto dedicare il tema della legalità.

 

 

 

Sono intervenuti la professoressa Anna Giacobone, Presidente dell’osservatorio Gen.i.a., costituito dall’Istituto Garofano e da altre scuole superiori del territorio  e dedito allo studio del fenomeno del disagio giovanile, il Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi, il Colonnello Alberto Maestri e il Maggiore Francesco Mandia (rispettivamente comandanti della Legione CC Campania, dei CC di Caserta e della Compagnia CC Capua).

Ospite speciale Matilde Grasso, moglie del Vice Brigadiere, che ha portato la sua testimonianza umana di compagna di un giovane uomo morto in servizio, massima esperienza di dedizione al proprio lavoro e di espletamento del proprio dovere nel superiore interesse della collettività.

 

Il fatto

Era la sera del 6 novembre 2018 quando il Vice Brigadiere Reali nel corso dell’inseguimento di ladri di appartamento perdeva la vita in modo tragico, presso il passaggio a livello della stazione dei treni di Caserta, investito da un convoglio diretto a Napoli non riuscitosi ad arrestare in tempo.

 

 

L’uomo, 34enne, moriva sul colpo, sconvolgendo un’intera comunità, messa di fronte all’irrimediabile orrore della morte sul “posto” di lavoro, lasciando atterriti colleghi, parenti e amici e, soprattutto, la sua famiglia e la piccola comunità dell’alto casertano che lo aveva accolto come un cittadino, cioè Piana di Monte Verna, luogo natale della moglie Matilde.

Proprio nel piccolo centro del casertano si sono tenuti, tre giorni dopo, i funerali di Stato, alla presenza dei vertici militari e delle forze dell’ordine e della Ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

La vicenda ha anche causato indignazione e malcontento verso gli amministratori della giustizia, come sempre accusati di non gestirla “in nome del popolo”.

 

Legalità, che è sì cara 

La legalità, uno dei principi del moderno Stato di diritto, si costruisce non solo attorno alla legge e sulla conformità alla sue disposizioni, ma vive attraverso la cittadinanza attiva, il coraggio di denunciare atti criminali, il sentirsi vicini alle istituzioni e, ultimo ma non per importanza, il rispetto del proprio dovere.

L’esperienza di Emanuele Reali, come di tanti altri suoi colleghi (e non solo) è pienamente portatrice di questo valore e fin quando si continuerà ad educare i ragazzi e i cittadini alla sostanza della legalità, il sacrificio di uomini  e donne morti per costruire, nel proprio piccolo, il bene comune, sarà meno pesante da sopportare.

Il lascito di persone come Reali è in giornate come queste, in cui, a primavera, si coglie l’occasione di discutere, senza dimenticare il sacrificio di chi non è più presente fisicamente, di quanto alla legalità dobbiamo orientare i nostri destini di comunità sempre più disorientate e scoperte al suo contrario.