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Eugenio Bennato incanta al ‘ritmo di contrabbando’

PIANA DI MONTE VERNA (Stefania Mastroianni). In linea con le alte aspettative il concerto carnevalesco di Eugenio Bennato, “Da che sud è sud”.

Il maestro della canzone popolare d’autore ha emozionato, commosso e divertito una piazza colma di persone, venute da più parti della provincia casertana per ascoltare il suo “ritmo di contrabbando”. Si stimano numerose le persone che hanno riempito la piazza del mercato e la sovrastante Villa Comunale di Piana di Monte Verna.

Affiancato da straordinari musicisti – Sonia Totaro, Mohammed Ezzaime El Alaoui, Francesca Del Duca e Mujura – Bennato ha tenuto spettacolo per più di un’ora, regalando al pubblico momenti di gioia e di riflessione, col sostegno dei musicisti Ezio Lambiase (originario di Piedimonte Matese) e Mujura (artista calabrese).

 

 

 

 

Grazie al suo mandolino e all’armonia delle chitarre, Bennato ha portato un vento di freschezza che ricorda il mare, in specie il Mar Mediterraneo. Come ha cantato, accompagnato dalla brava Sonia Totaro e dal melodico Mohammed El Alaoui, infatti,  “siamo tutti uguali, affacciati sulle sponde dello stesso mare“.

Nelle sue canzoni, ha proposto l’impegno culturale e sociale che lo contraddistinguono da sempre e lo rendono un artista superiore nel panorama musicale nazionale.

Lo spettacolo, un omaggio al sud più profondo che è sinonimo di istinto e passione ma anche di solidarietà e fratellanza, è stato un susseguirsi di emozioni, attraverso il dialogo instauratosi tra il pubblico partecipe e il gruppo di musicisti e grazie agli intramezzi di taranta che hanno visto protagonista Sonia Totaro.

Un concerto che è stato un invito a riconoscersi come uguali tra i diversi, cogliendo il vero significato dello stare al mondo nella parte meridionale dell’emisfero, nella speranza di ricostruire quell’identità spesso frammentaria e fatalista.

Il sud che ha cantato Bennato è un territorio che ha voglia di riscatto, di riscoprire le proprie radici, facendo i conti col passato e con le brutture, per riuscirne ad apprezzare la vera bellezza, ossia quella straordinaria capacità di ricominciare sempre da capo, nonostante tutto.

 

 

 

Lo spettacolo, alla richiesta del bis da parte di accesi fan del cantautore, è terminato con una dedica commovente alla città di Napoli, in cui Bennato si è formato, città che, come ha detto al microfono il cantautore “ancora continua a stupirmi e a intrigarmi“.

L’omaggio – sincero – a Napoli si è consumato attraverso quello fatto al compianto Pino Daniele: Eugenio Bennato ha infatti cantato “Napul è” e, infine, ha regalato alla piazza una versione rock della tradizionale ‘Tammurriata Nera’, nel segno di quella contaminazione musicale tra suoni che la voce melodiosa e la lingua del marocchino Mohammed ha contribuito a dare, facendo sentire il pubblico, per un attimo, in un souk arabo.

Tutto il Sud, nell’intreccio di culture, è Sud.