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Prof, maestro, anima della città: così il mondo politico saluta Alberto Marino

Marcianise. Tantissimi gli attestati di cordoglio tributati dal mondo politico marcianisano alla figura di Alberto Marino, scomparso ieri sera.

Riccio (consigliere): “Maestro di vita”

Il ricordo di Pino Riccio: “Questa è una notizia che non avrei mai voluto leggere. Ciao Albe’, maestro di vita.”

Golino (ex assessore): “Epoca di grandi uomini”

Il pensiero dell’ex assessore Angelo Golino: “Se ne va Alberto Marino; uomo politico di Sinistra e paladino fino all’ultimo della politica marcianisana, ma in generale da sempre animatore della sfera pubblica della città.

Certamente non vicini per visioni politiche, eppure alcuni anni fa mi disse una cosa che non ho mai dimenticato. Mi fece dei complimenti, perché diceva di preferire chi come me aveva già un’idea politica chiara, anche se lui non la condivideva, a quanti invece da ragazzi gridavano e professavano riformismo di sinistra per poi arrivare a pensare quanto io facevo già alla loro stessa età. Lui è rimasto invece una vita intera coerente alla sua di idea. È sempre stato grintoso e tagliente con tutti, ma sempre autentico e leale su tutto. Uomo di altra epoca, ideali alti e uomini grandi.”

Cecere: “Un saggio tenace”

Così il segretario cittadino di Liberi e Uguali Domenico Cecere:  “Ai primi incontri che mi hanno avvicinato alla militanza politica, c’era un vecchio saggio che ripeteva come un mantra “Essere comunisti oggi è un lusso e noi dobbiamo esserne all’altezza”. Quell’uomo colto, ostinato e faro per un’intera comunità mancherà tantissimo; come mancherà fortemente la sua graffiante tenacia!  Che la terra ti sia lieve prof. Alberto Antonio Marino!”

 

Tartaglione: “Io, lui e quel primo incontro al Pci”

Il ricordo dell’ex assessore Alessandro Tartaglione: “Fra coloro che mi accolsero in quella piccola stanza che era l’allora sede del Partito Comunista di Marcianise, in via Michele Lener a Marcianise, c’era Alberto Marino. Io non ero ancora maggiorenne e lui aveva già una intensa vita politica alle spalle. Io avevo tanto da apprendere e lui tanto da insegnare. Lo chiamavo professore e non mi sono mai fatto convincere da lui che tra compagni ci si dà del “tu”. La sua casa di via Cavour, che frequentavo per la mia amicizia fraterna con il figlio Pasquale, è stata per me e tanti amici miei una palestra di politica e, spesso, di vita. E’ grazie a lui che ho imparato ad amare Gramsci ed è sempre grazie a lui che ho conosciuto alcune figure storiche della sinistra marcianisana come Domenico Santoro, Saverio Merola e Arcangelo Armiero. Quando mi iscrissi al partito non c’era all’orizzonte alcuna possibilità che andassimo al governo della città. Eppure, dopo tangentopoli, nel 1993 una lista civica che anticipava l’Ulivo, “Il Gallo”, portò Tommaso Zarrillo, proveniente dall’esperienza comunista, a diventare sindaco di Marcianise. Quella notte dopo gli spogli non dimenticherò mai quando intonammo, insieme ad alcuni compagni, compreso il prof. Marino, “Bella ciao” e “Bandiera rossa”. Quando il consiglio comunale si insediò Alberto Marino fu eletto Presidente del Consiglio Comunale, un ruolo che interpretò con la serietà giusta mista all’umanità che lo ha sempre caratterizzato.
Dire che Alberto Marino è stato un personaggio importante per la politica e per la sinistra di Marcianise è lapalissiano, ma non descrive compiutamente la sua figura che fu soprattutto sociale e culturale. Anzi, direi che la sua personalità era un tutt’uno. Di lui ricordiamo le battaglie, tante, a favore degli ultimi, dei disagiati, dei disperati. Battaglie che spesso vinceva con la denuncia, ma anche con l’arte del convincimento del potente di turno. Di lui ricordo anche i suoi straordinari e, spesso, divertenti aneddoti che, da buon docente, servivano a far comprendere meglio situazioni reali.

Ci lascia una importante testimonianza di coerente militanza politica, di straordinaria umanità, di passione sociale e amore estremo per la sua e nostra “città patria”. Ciao caro compagno professore, ciao “anima bella”, ciao.”

 

Velardi: “Vita e politica erano tutt’uno”

Il sindaco Antonello Velardi ha voluto affidare ad un lungo post il ricordo di Alberto Marino, anima docente, ma soprattutto punto di riferimento della sinistra e della cultura locale.

“Consigliere comunale a Marcianise per 22 anni, quasi ininterrottamente dall’inizio degli Anni Settanta, e nella fase finale anche Presidente del Consiglio. Sta in questo dato, essenziale ma significativo, tutta la vita e la storia politica di Alberto Marino, Liberto, che se ne è andato ieri sera dopo una breve malattia. La vita e la storia politica, che in lui sono stati un tutt’uno, come accadeva negli esponenti della sinistra migliore.

Di Alberto hanno scritto in molti, in queste prime ore dopo la sua morte. Ho meno titoli io per parlarne, ma non posso qui non ricordare il suo costante, instancabile impegno pubblico, molto spesso accanto ai più giovani, sempre accanto ai più deboli. Non nego di non aver sempre condiviso alcune sue modalità di azione, ma è indiscutibile il ruolo che lui ha svolto di stimolo costante, di sollecitazione, anche di provocazione in una città che preferiva piuttosto l’ipocrisia e le comodità dell’ortodossia.

Alberto è stato figlio di una sinistra che cercava e voleva che la cultura migliorasse la politica e la facesse crescere. Da questo punto di vista ha svolto un ruolo molto importante a Marcianise, con un gruppo di docenti come lui, protagonisti della politica e della scuola, riferimenti per generazioni di studenti. E, in tale veste, operatori culturali e promotori di molte iniziative anche innovative. Politica e cultura, binomio di cui ormai c’è solo il ricordo.

Partecipo vivamente al dolore dei familiari di Alberto, già segnati da altri devastanti dolori. Mi fa piacere, in questa dolorosa circostanza, ricordarlo in una delle sue ultime uscite pubbliche, in famiglia appunto, per celebrare il magistrato Antonio Marchesiello, marcianisano di valore, suo cognato.

L’auspicio – e non è una frase di circostanza – è che il suo insegnamento non vada disperso, ma sia patrimonio innanzitutto della politica di Marcianise. Senza ipocrisie, perché Alberto non era uomo di ipocrisie. Tutt’altro. Con lui se ne va sicuramente un pezzo significativo della storia recente di Marcianise, un pezzo che non può cadere nell’oblio.”