Capua. Un doppio binario. Da una parte i ricorsi relativi alle esigenze cautelari, alcuni ancora pendenti, dall’altro un’inchiesta che promette di riservare ancora altri colpi di scena. La scorsa settimana c’è stato un nuovo blitz negli uffici municipali da parte degli uomini del nucleo di polizia giudiziaria, giunti a piazza dei Giudici su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Gli investigatori hanno acquisito dei documenti, relativi al periodo antecedente al 2016, quello oggetto dell’indagine che ha portato all’arresto dell’ex sindaco Carmine Antropoli. Top secret il contenuto dei faldoni acquisiti in Comune, ma in queste settimane successive al blitz l’inchiesta sta puntando proprio sugli appalti e sulle eventuali connessioni con tra lavori effettuati in città e ditte ritenute vicine al clan dei Casalesi.
Un quadro meritevole di approfondimento investigativo e che di certo andrà a incidere anche su ciò che accadrà di qui alle prossime settimane in vista del voto di primavera: tra defezioni importanti e lo spettro (finora solo agitato) della commissione d’accesso, si naviga a vista con i radar della politica locale tutti orientati verso Procura partenopea e comando provinciale dei carabinieri.