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Ucciso sotto casa, la prima ricostruzione. Erano in due, poi la fuga e la disperazione: “Vita mia”

Acerra. Una prima ricostruzione si sta già facendo largo tra il dolore e la rabbia di una anomala domenica di sangue. Ad uccidere Vincenzo Mariniello sarebbero stati due killer, giunti in moto per la loro missione di morte. E’ questa la traccia sulla quale stanno lavorando gli investigatori per ricostruire la dinamica dell’agguato e dare un nome e volto agli assassini.

 

Il 46enne è stato ammazzato mentre era a bordo della sua vettura, sotto la sua abitazione di via Pietro Nenni, rione Gravina. Ancora da chiarire la dinamica e soprattutto il momento in cui la vittima è stata avvicinata: Mariniello si trovava nella sua Mercedes ma non aveva lasciato la zona quando è stato attinto dai proiettili dei sicari. Il cadavere è stato rinvenuto infatti nei pressi del garage.

 

Due i killer arrivati in sella ad uno scooter di grossa cilindrata. Uno dei due ha sparato alla vittima e poi si è allontanato. Ai soccorritori e familiari si è presentata una scena straziante: per l’uomo non c’è stato nulla da fare. L’intervento è durato alcune ore sia per i necessari rilievi sia per l’attesa delle decisioni del magistrato di turno incaricato di disporre l’autopsia. Le attività sul posto sono andate avanti oltre le 14 in un clima di surreale silenzio, spezzato solo dalle urla della consorte di Mariniello: “Vita mia, vita mia”.

 

Il padre assassinato da un cecchino

 

Anche il padre di Mariniello fu ammazzato. Il 24 marzo del 2000 fu centrato con un colpo di arma da fuoco alla tempia destra da un cecchino armato di fucile e appostato sul terrazzo di un edificio disabitato. Gennaro Mariniello, 49 anni, al momento dell’agguato, era affacciato al balcone di casa.

 

In quella occasione, i familiari di Mariniello – che al momento dell’agguato era ritenuto un esponente di primo piano della criminalità organizzata locale – erano riusciti per qualche ora a non far trapelare la notizia dell’omicidio e avevano parlato di morte naturale, di un ictus. Una notizia che fu presto smentita dai primi esami esterni sul cadavere.