Skip to main content

Assassinato davanti al bar, chieste 3 condanne

San Cipriano d’Aversa. Tre condanne, due delle quali all’ergastolo: è questa la richiesta formulata questa mattina dal pubblico ministero al termine della requisitoria del processo per l’omicidio di Giuseppe Quadrano. La massima pena è stata invocata nei confronti di Sebastiano Panaro e Francesco Schiavone “Cicciariello”; chiesti 12 anni invece per Nicola Panaro, in quanto collaboratore di giustizia.  Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, omicidio, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo aggravati dal metodo mafioso e commessi al fine di agevolare il clan dei casalesi.

 

L’indagine, avviata nel 2017 (a oltre 20 anni dal delitto), ha consentito di far luce sull’efferato omicidio di Quadrano Giuseppe, classe 1953, postino, cugino dell’omonimo collaboratore di giustizia, avvenuto il 7 luglio 1996 e ricondurre le motivazioni del delitto alla volontà del clan dei Casalesi – fazione SCHIAVONE di impedire la proliferazione di nuovi collaboratori di giustizia.

 

Il ruolo di mandante è stato attribuito ai due Francesco Schiavone, cioè “Sandokan” e “Cicciariello”; all’esecuzione dell’omicidio prese parte, tra gli altri, anche Panaro Sebastiano. Quest’ultimo era alla guida di una Fiat Punto, condusse il commando in via Acquaro di San Cipriano d’Aversa davanti al bar “orientale”, dove furono esplosi complessivi 12 colpi calibro 9×21 all’indirizzo della vittima, provocandone la morte.

 

 

Nella foto: Nicola Panaro e Francesco Schiavone Cicciariello