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Elezioni e clan, voti pescati in altre due città. Le intercettazioni svelano tutto

Caserta. Spuntano anche altre due realtà dove sono stati presi voti per i candidati indagati. Lo afferma proprio in uno dei coinvolti nelle intercettazioni contenute all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare notificata martedì scorso a 19 persone. Gli indagati impegnati nella campagna elettorale, insieme a esponenti riconducibili all’ala casertana dei Belforte ammettono di poter pescare voti anche oltre il bacino del capoluogo.

 

“Però per esempio quei quattro che ho a Recale che non ce li messi nella lista a lui, quelli che ho a Marcianise della compagnia mia, li dò a Pasquale” afferma Antimo Italiano in un dialogo intercettato dagli investigatori. Mancano pochi giorni alle urne ed è il momento di fare i conti per le Regionali ormai imminenti.

 

A Carbone i voti provenienti da Recale, per Corvino il ragionamento è diverso: “Gli diciamo, Pasquà, senti, questi sono voti che potrebbero venire a te, dobbiamo dare 20/25 euro a voto. Non ci diciamo di più, poi dacci una mazzetta a noi, se ce la vuoi dare, se non fa niente.”