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Voto e clan, spuntano le intercettazioni. Gli indagati sono 6. TUTTI I NOMI E I RETROSCENA

Capua. A svelare l’ormai arcinoto summit nello studio medico di Carmine Antropoli sono state le intercettazioni. Gli investigatori stavano, infatti, monitorando uno dei quattro indagati a piede libero quando sono riusciti a ricostruire ciò che era avvenuto nell’ufficio di Sant’Angelo in Formis alla presenza di Francesco Zagaria, l’altra persona arrestata insieme ad Antropoli.

 

L’imprenditore, originario di Casapesenna, ma ormai da tempo residente a Capua e conosciuto come “Ciccio ‘e Brezza”, è stato prelevato questa mattina nella sua abitazione dai carabinieri. Difeso dall’avvocato Nicola Leone, Zagaria era tornato in libertà dopo essere stato coinvolto  due anni fa in un’indagine di camorra che aveva soltanto lambito i suoi rapporti con i colletti bianchi e i politici cittadini. Ora gli viene contestata anche la partecipazione al duplice omicidio del 2003 avvenuto al rione Iacp a Santa Maria Capua Vetere e nel quale persero la vita Sebastiano Caterino “l’Evraiuolo” e Umberto De Falco. Il contributo dei collaboratori di giustizia, tutti ex del clan dei Casalesi, si riferisce proprio a questa parte dell’indagine e non al filone relativo alle elezioni amministrative del 2016.

 

Tra le accuse mosse a Zagaria c’è, però, quella di violenza privata che si riferisce proprio al famoso incontro nello studio di Antropoli (difeso dal penalista Mauro Iodice), al quale i carabinieri arrivano dopo aver captato alcuni dialoghi di Marco De Luca. Saputo del vertice politico tra l’ex sindaco, Ciccio Zagaria e un aspirante candidato i carabinieri convocano in caserma proprio il possibile consigliere (poi non in lista) che conferma tutti i sospetti. L’uomo riferisce di essere stato schiaffeggiato dall’imprenditore e convinto a ritirare la propria candidatura per favorire la coalizione di centrodestra. Un’azione che non servirà a molto visto che i partiti che convergevano su Chillemi vennero sonoramente battuti al primo turno dal centrosinistra che riuscì ad eleggere Eduardo Centore addirittura al primo turno. L’esperienza amministrativa si è conclusa pochi mesi, ma le ombre su quella tornata elettorale si allungano minacciose, non solo sugli esponenti politici vicini al chirurgo

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Oltre ai due arrestati, Zagaria e Antropoli, nell’inchiesta figurano altri quattro indagati a piede libero: oltre ai già citati ex assessori Marco Ricci e Guido Taglialatela, ci sono Armando Porciello, persona vicina a Ricci, e Marco De Luca, titolare di un’agenzia. Si tratta di due figure marginali, coinvolte più che altro in incontri elettorali. Al momento gli interrogatori di garanzia dei due arrestati non sono stati ancora fissati.