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Oggi l’addio a Giuseppe. Noemi sta parlando al pm. Dalla pomata al 118: emergono prime verità

Di 2 Febbraio 2019Febbraio 7th, 2019Cronaca, Napoli Nord

Cardito. Saranno celebrati questo pomeriggio alle 15.30 a Pompei, nella chiesa di San Giuseppe in via Aldo Moro, i funerali del piccolo Giuseppe, ucciso dal patrigno Tony Essobti Badre domenica scorsa a Cardito. A Pompei vive il padre del piccolo, Felice Dorice, mentre la madre Valentina Casa, su cui proseguono gli accertamenti della Procura di Napoli Nord, è originaria di Massa Lubrense.

 

Sarà presente anche il sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo, che aveva manifestato la piena disponibilità a celebrare le esequie nella cittadina dell’hinterland napoletano dove la donna con il piccolo e i suoi due fratellini si erano trasferiti l’anno scorso per raggiungere il 24enne Badre. Don Giuseppe Ruggiero, parroco della chiesa dove domani si terranno i funerali, dice che “il nostro quartiere dove abita la famiglia Dorice è rimasto molto colpito da questa tragedia. Staremo loro molto vicini”.

 

L’autopsia e le parole di Noemi

La Procura della Repubblica di Napoli Nord, dopo che è stata effettuata nei giorni scorsi l’autopsia sul corpo del piccolo, ha dato il via libera alla riconsegna della salma su richiesta del papà naturale del bimbo, Felice Dorice, chiudendo così un breve tira e molla tra le famiglie paterna, residente appunto a Pompei, e quella materna del piccolo, originaria di Massa Lubrense. La Procura prosegue inoltre gli accertamenti sulla donna, che appena lo scorso anno si era trasferita con i tre figli (l’ultimo ha quattro anni) da Massa Lubrense a Cardito proprio per andare a convivere con Badre.

 

Gli inquirenti vogliono verificare se la 30enne abbia delle responsabilità in quello che è accaduto; importanti a tal senso sono le dichiarazioni che sta rilasciando dalla stanza dell’ospedale Santobono la figlia ricoverata; la piccola Noemi sta parlando quasi quotidianamente con il pm di Napoli Nord Paola Izzo, che la sta sentendo nel corso di brevi incontri con l’aiuto degli psicologi, con l’obiettivo di ricostruire l’atmosfera familiare in cui è maturata la tragedia di domenica; la donna al momento non sarebbe comunque indagata.

 

Dalla pomata al 118: le tre ore fatali

La 30enne ha raccontato di essere rimasta immobile, come bloccata in una sorta di trance emotiva di fronte allo scioccante spettacolo dei suoi due figli pestati con furia dal compagno e agonizzanti, incapace anche di soccorrere i suoi piccoli. Prima avrebbe cercato di fermare Tony, poi dal momento del violento pestaggio, sarebbe caduta in un blocco psico-fisico durato fino alla morte del piccolo di 7 anni; un lasso di tempo di circa due-tre ore, durante le quali Tony si è recato in farmacia a caccia di qualche pomata con cui pensava di poter medicare le profonde contusioni provocate al bambino, mentre la donna è rimasta ferma, come se non capisse cosa stesse accadendo, forse speranzosa che il piccolo, ormai in fin di vita, desse qualche segnale di risveglio.

 

A riportare la coppia alla realtà ci ha pensato il fratello di Tony, arrivato con la madre; è stato lui a chiamare il 118 mettendo in moto la macchina dei soccorsi e facendo emergere il dramma consumatosi. Ai funerali sarà presente anche il sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo, che aveva manifestato la piena disponibilità a celebrare le esequie nella cittadina dell’hinterland napoletano.