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Parco Svedesi, svolta per 34 proprietari dopo il sequestro. TUTTI I NOMI

Di 1 Febbraio 2019Cronaca

Baia Domizia. Colpo di scena nell’inchiesta sul sequestro del complesso turistico di Baia Domizia. Al termine dell’udienza dello scorso 15 gennaio la Terza Sezione della Corte di Cassazione ha infatti accolto l’istanza presentata dai 34 proprietari delle unità immobiliari del complesso turistico Italy Village. Si tratta dell’area comunemente conosciuta come Parco degli Svedesi.

I proprietari si erano opposti presentando ricorso contro la decisione del Riesame che aveva confermato il sequestro preventivo notificato nel blitz dello scorso 6 giugno dai carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca e dai finanzieri della caserma di Mondragone.

I giudici della Suprema Corte hanno annullato l’ordinanza del Riesame rinviando gli atti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, competente per territorio. Il caso dovrà ora essere ridiscusso sulla base di quanto evidenziato dalla Cassazione (le motivazioni sono già state rese note): soltanto in caso di ulteriore decisione favorevole ai proprietari il sequestro sarà revocato.

 

I 34 proprietari in attesa

Il ricorso è stato presentato da 34 proprietari: Vincenzo Diana, Giuseppe Santoro, Marianna Aversano, Salvatore Vella, Emilio Caprio, Anna Arrichiello, Nicola Fontana, Giuseppe Di Filippo, Orsola Magliulo, Gerardo Romano, Andrea Corvino, Giuseppe Pacifico, Costantino Natale, Francesca Landolfo, Ambrogina Corvino, Maria Raffaella Chirico, Annamaria Piccolo, Patrizia Piccolo, Anna Borrata, Carmela Cantone, Loredana Baldanza, Raffaella Di Puorto, Annalisa Natale, Giovanna Natale, Pasquale Borrata, Florinda Coppola, Antonio Diana, Adelina Fabozzi, Agnese Pedana, Antonella Pedana, Giovanni Pedana, Maria Pedana, Saverio Piccolo, Rosa Russo Sono di Villa Literno, Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Aversa, Mugnano, Casal di Principe, Vico Equense, Napoli, Grumo Nevano, Acerra, San Cipriano d’Aversa, Lusciano.

 

Tra le motivazioni delle istanze c’è quella dell’acquisto in buona fede, la  totale assenza di colpa visto che le villette non facevano parte di un complesso turistico e quella che il terreno del complesso immobiliare non avrebbe subito modifiche tali da configurare la lottizzazione abusiva con la destinazione d’uso invariata, visto che i manufatti non potevano definirsi bungalow.