MONDRAGONE – Sono in pieno svolgimento a Mondragone i preparativi per la festività in onore della patrona Maria S.s. Incaldana. Quest’anno non ci saranno solo gli innumerevoli fedeli alla Santa Messa ma ache qualche ospite d’eccezione che metterà in luce non solo la protettrice del popolo
Domenica 3 febbraio, saranno presenti le telecamere della Rai per riprendere la santa Messa delle ore 11, nella Basilica Minore Maria Santissima Incaldana. La Santa messa sarà celebrata da Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca. In molti si preparano all’evento, non solo per la super notizia ma anche per la devozione alla Vergine che il popolo non smette mai di mostrare.
La leggenda dell’icona
La Madonna Incaldana è un dipinto bizantino ed è la protettrice di Mondragone.
Secondo la tradizione, durante le devastazioni dei Turchi, quest’ultimi avrebbero appiccato un incendio in un antico santuario retto sin dal 1569 dai Padri Carmelitani. Dall’incendio si salvò illeso, miracolosamente, il dipinto di fattura bizantina della Madonna.
L’icona fu ritrovata qualche tempo dopo l’incendio da una pastorella, la quale si era trovata a pascolare le sue pecore lì vicino. Nel 1624, per la distanza eccessiva dal centro di Mondragone e per le continue incursioni barbariche, i Carmelitani furono costretti ad abbandonare il santuario. Sempre secondo la tradizione, dopo l’abbandono dei frati, si narra che la sacra icona fosse divenuta oggetto di una contesa tra i paesi limitrofi al santuario che ne rivendicavano il possesso. Sorse così una lite tra le popolazioni di Mondragone e di Piedimonte di Sessa per il possesso della sacra immagine; alla fine si decise di collocare il quadro su un carro trainato da una coppia di buoi, uno proveniente da Mondragone e uno da Piedimonte, e di affidarsi alla sorte, lasciando liberi i bovini di scegliere il luogo dove collocare il sacro dipinto.
Liberati gli animali, questi scelsero la strada per Mondragone e si diressero così verso la chiesa della collegiata di San Giovanni Battista. Lungo la strada si fermarono nella zona dell’Incaldana (dalla quale prese il nome l’icona), all’incrocio della strada che attualmente porta alla cava di pietra, e qui morirono. Si dice che i due buoi siano stati sepolti sotto il Sagrato del Tempio Massimo di Mondragone. Nel luogo in cui si fermarono gli animali fu fatta erigere una cappella, tutt’oggi esistente, mentre nel posto preciso dove si fermò la processione che raccolse il dipinto e sulla pietra dove venne appoggiato quest’ultimo, fu posta a ricordo una croce di ferro che vi rimase visibile fino a poco prima della Seconda Guerra Mondiale.
Questa festività, che ricorre il martedì in Albis, era, ed è ancor oggi, molto sentita dal popolo di Mondragone. Il quadro della “Miracolosa” o “Prodigiosa”, avrà sempre un posto speciale nel cuore dei fedeli che non smettono mai di pregare e credere nella Beata Vergine.