Alvignano/Acerra. Puntano su Acerra le indagini portate avanti dagli agenti del commissariato di Telese Telerme e dai carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese sulla strage avvenuta giovedì sera sulla Telesina all’altezza di Alvignano. Nell’incidente hanno perso la vita 4 persone di nazionalità serba, provenienti tutte dal campo rom di Secondigliano. Una volta recuperati i corpi e affidati i feriti ai soccorritori, le forze dell’ordine hanno avviato le verifiche sulla vettura della banda, la Skoda Fabia, ridotta ormai ad un cumulo indistinto di lamiere: dagli accertamenti è risultata essere di proprietà di un uomo di Acerra, estraneo alla vicenda.
Un dettaglio che potrebbe allargare il fronte delle indagini: lo scorso 22 dicembre, infatti, un’altra vettura si era schiantata dopo un inseguimento coi carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, a seguito della segnalazione di furti in casa nella zona di Calvisi, a Gioia Sannitica. La vettura ribaltatasi era una Fiat Croma ed anche in quel caso il proprietario era un acerrano, peraltro gravato da precedenti penali: l’uomo venne trovato regolarmente in casa e soltanto identificato. In quella circostanza gli occupanti del veicolo riuscirono a scappare. Non si può escludere che fosse una banda collegata ai quattro serbi morti giovedì sera sulla Telesina.
Le vittime sono state peraltro identificate solo ieri mattina dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Piedimonte Matese, a seguito dei rilievi dattiloscopici eseguiti dal personale del nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta, in collaborazione con la Scientifica di Roma. Nell’incidente sono morti Dejan Jovanovic, 18 anni appena, nativo di Aversa; Gianni Milenkovic, 18 anni, serbo; Susana Milenkovic, 37 anni, serba; Riki Ajeksic, 28 anni, serbo. E’ serbo anche l’unico sopravvissuto della Skoda, Vito Milenkovic, 39 anni, ricoverato al Rummo di Benevento.