Regionale. Ha fatto il nome di uno degli ispiratori dell’attacco alla carovana dei Van dei tifosi napoletani nel giorno di Santo Stefano uno dei tre ultras arrestati e che sta rispondendo alle domande del gip di Milano Guido Salvini nel carcere di San Vittore. Una scelta processuale che ha costretto il suo avvocato a rinunciare al mandato in quanto l’ultras indicato era già un suo assistito. Si tratterebbe di uno del leader della Curva Nord dell’Inter.
“Il Suv non era dei napoletani”
Secondo Luca Da Ros, 21enne, uno dei tre arrestati per gli scontri del 26 dicembre prima di Inter Napoli, la vettura che ha investito e ucciso Daniele Belardinelli, 38 anni, ultras del Varese (la cui tifoseria è gemellata con qualle nerazzurra) non apparteneva alla colonna dei tifosi partenopei presa d’assalto nei pressi di via Novara. Difeso da un nuovo legale, Alberto Tucci, dal momento che il precedente, Mirko Perlino, ha rinunciato al mandato perché incompatibile dopo le dichiarazioni di Da Ros, il ragazzo ha ricostruito davanti al gip Guido Salvini le fasi degli incidenti spiegando che, a suo avviso, la vettura che ha travolto Belardinelli, pur procedendo verso lo stadio Meazza (e non in senso opposto come a una prima ricostruzione), non apparteneva alla colonna. Il legale ha chiesto che non sia applicata la misura della custodia cautelare in carcere per il giovane incensurato.
Il leader della curva in questura
Si trova in questura con il suo legale, l’avvocato Mirko Perlino, il leader della curva dell’Inter indicato da uno dei tifosi arrestati per gli incidenti pre Inter-Napoli di mercoledì scorso come organizzatore degli incidenti. Dopo le parole del giovane durante l’interrogatorio di convalida, Perlino ha rinunciato al mandato in quanto aveva già assistito il leader ultras annoverato tra i promotori dell’assalto alla colonna di mezzi dei tifosi napoletani.
Hanno ammesso di esser stati presenti agli scontri ma hanno precisato di non aver avuto contatto con i tifosi napoletani Franceco Baj, 31 anni e il suo coetaneo Simone Tira, due dei tre ultras nerazzurri arrestati in relazione agli incidenti prima di Inter-Napoli in via Novara a Milano. Assistiti dall’avvocato Antonio Radaelli, davanti al gip Guido Salvini i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e hanno rilasciato dichiarazioni spontanee