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Soldi falsi e contrabbando di sigarette, svelati gli altri business della mala marcianisana

Marcianise. Droga e non solo. Nei verbali del pentito Giuseppe Grillo trovano spazio anche altri business illegali portati avanti a Marcianise, con o senza il beneplacito del clan, in questo caso i Piccolo-Letizia.

 

Grillo ne parla riferendosi ad alcune persone, i cui nomi sono emersi nel corso dell’interrogatorio reso il mese scorso alla presenza del magistrato della Dda Luigi Landolfi. Si comincia con una delle attività già finite nel mirino degli investigatori, quella della vendita delle sigarette illegali: e il centro è quello già individuato nel corso degli ultimi blitz dalle forze dell’ordine.

 

Soldi e sigarette: il pentito fa i nomi

 

“Carmine A. – dichiara Grillo – non era coinvolto nello spaccio di droga; lui svolge l’attività di contrabbando sdi sigarette che vende nelle palazzine popolari del Parco Primavera di Marcianise, attività che per come mi ha detto mia moglie svolge tuttora. Anche lei ha acquistato sigarette di contrabbando da lui”.

 

Poi le attenzioni del neo pentito si spostano su un’altra famiglia, ritenuta vicina agli eredi dei Quaqquaroni: “Suo figlio ha fatto parte del clan Letizia come persona di fiducia di Primo e Andrea Letizia e per questo fu ammazzato dal clan Belforte. Per quanto è di mia conoscenza il padre (defunto, ndr) non spacciava droga, ma soldi falsi”