San Marcellino. Una lotta senza quartiere. Un tentativo di rialzare la testa, di dare seguito a quel pizzo di Natale che lentamente stava scomparendo dall’agro aversano e che i carabinieri del reparto territoriale di Aversa hanno spento sul nascere. Ora è arrivato il momento di chiudere il cerchio e di fermare anche il quarto indagato.
E’ caccia senza quartiere in tutto l’agro aversano a un uomo che si è reso irreperibile da oltre 24 ore, quando i carabinieri della sezione operativa del reparto territoriale di Aversa hanno dato seguito alla seconda fase del blitz che venerdì pomeriggio portò già all’arresto di Salvatore Fioravante, 45 anni di San Marcellino, fermato in flagranza di reato per estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’uomo, stando a quanto verificato dai miltiari dell’Arma, si sarebbe fatto consegnare la somma di 2200 euro dal titolare di una nota autoconcessionaria di San Marcellino che poi l’ha denunciato.
Gli altri due fermati
Nella serata di ieri il secondo round: i carabinieri hanno fermato l’imprenditore di Trentola Ducenta Massimiliano Stabile e Gerardo Antonelli di San Marcellino. Massimo riserbo sui ruoli e sui comportamenti che sono stati loro il coinvolgimento in questa indagine. All’appello manca il quarto indagato, in attesa ovviamente che i tre finora fermati vadano davanti al gip per le udienze di convalida.
Una risposta per stroncare il pizzo di Natale e spegnere il focolaio di quello che da sempre rappresenta il business storico dei Casalesi, come le estorsioni alle attività del territorio.