San Nicola la Strada. La preghiera del carabiniere e gli sguardi intrisi di malinconia di tanti semplici cittadini. La commozione vera dei superiori che lo volevano sempre al loro fianco e quel raggio di sole che illumina l’ultimo atto di una vita al servizio degli altri.
Gli insegnamenti che Pasquale Chindemi ha lasciato sono tutti negli occhi di chi ha condiviso con lui questi 52 anni di esistenza: in una caserma, dove era un elemento fidato e generoso, o in casa, padre esemplare di tre figli. Questa mattina una folla commossa gli ha dato l’estremo saluto nella chiesa del Buon Pastore a Caserta, città dove viveva con la moglie e dove ha trascorso gli ultimi momenti prima del malore fatale che dopo un giorno di lotta ha spento il suo grande cuore.
Tanti gli occhi umidi che hanno accompagnato la bara di ritorno dall’ospedale civile, a partire da quelli del luogotenente Francesco Ciardiello, una vita al suo fianco alla stazione di San Nicola prima di approdare a Capua, e del maresciallo Giovanni Sarcinelli, molto legato al brigadiere Chindemi. Presente anche il capitano Luca D’Alessandro, alla guida della Compagnia di Marcianise, colpita dalla perdita umana prima che professionale e il colonnello Alberto Maestri, comandante provinciale dell’Arma. La folla che ha finito per occupare anche la parta esterna della chiesa del Buon Pastore racconta meglio di ogni altra cosa chi sia stato Pasquale Chindemi.
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