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Volturno, ecco come è partita l’indagine per disastro ambientale: “Rischi per la salute”

Capua. In un mese dall’esposto al sequestro. E’ stata un’indagine lampo quella che ha portato nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Capua, agli ordini del capitano Francesco Mandia, ad apporre i sigilli agli impianti e a notificare 5 avvisi di garanzia, due dei quali agli ex sindaci Eduardo Centore e Carmine Antropoli.

Tutto è partito da un esposto inoltrato dall’ex difensore civico Roberto Barresi che ha scritto un mese fa alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per evidenziare la situazione allarmante del Volturno. Analogo dossier era stato inoltrato anche a Arpac, Ministero al WWF ed al Comune di Capua.

 

L’esposto di un mese fa

“Le ragioni di tale rischio sono da tempo irrisolte e ben note all’Amministrazione comunale e sono costituite dal malfunzionamento dei dieci impianti di sollevamento delle acque reflue e di quelli a servizio dei sottovia cittadini, esistenti a Capua, i quali non garantiscono più il corretto incanalamento di acque e liquami. Per tale motivo, le acque ed i liquami, di incerta natura, vengono attualmente e da tempo versate direttamente nel fiume, attraverso un canalone ben visibile e si aggiunge a ciò anche il grave rischio di allagamento della Città, nel caso di esondazioni del fiume, dovuto proprio al non funzionamento degli impianti di sollevamento in questione. A tale riguardo  mi risulta che il Responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Capua ha emanato, nello scorso mese di agosto, un avviso esplorativo di manifestazione di interesse ai fini dell’affidamento diretto del servizio di conduzione integrale e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di sollevamento in parola, senza, però corredare lo stesso di un opportuno e dovuto computo metrico e limitandosi a stimare (in che modo?) l’importo dei lavori, in 31.000 Euro”.

“Il risultato è stato che ben tre ditte, che avevano proposto domanda di partecipazione alla procedura di affidamento, vi hanno rinunciato, per vari motivi, tra cui quello dell’importo troppo basso, indicato dal Comune, che renderebbe impossibile l’effettuazione di lavori a regola d’arte, in considerazione dell’entità dei lavori, non indicata in alcun computo metrico comunale. Ad una quarta ditta, alla quale è stato affidato il servizio di sistemazione e manutenzione degli impianti, è rivolto il compito di compiere il “miracolo”: riuscire cioè a sistemare, riparare e sostituire gli impianti di sollevamento a regola d’arte e, quindi, probabilmente rimettendoci economicamente.”

 

“Complimenti ai magistrati, si vada fino in fondo”

“Evidenziai il pericolo per la salute pubblica dei Cittadini ed il gravissimo scempio ambientale che veniva perpetrato ai danni della città”. Così Roberto Barresi ha commentato oggi sui social la notizia del sequestro e dell’inchiesta per disastro ambientale. “I risultati non si sono fatti attendere ed a quanto pare le mie segnalazioni erano fondate!!! Complimenti alle istituzioni ed alla Magistratura che si sono attivate in tempi rapidi ed alle quali chiedo di continuare le indagini fino in fondo. Dal canto mio, continuerò a mantenere alta l’attenzione, nei confronti di un problema che merita soluzione e giustizia! Capua non si tocca”.