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Operaio in nero nella ditta dei Di Maio. Il ministro si giustifica con Le Iene. GUARDA IL SERVIZIO

Pomigliano D’Arco. Lavoro in nero nella ditta della famiglia del Ministro del Lavoro. Bufera sull’azienda edile del padre di Luigi Di Maio e della quale lo stesso vicepremier è socio. Salvatore Pizzo, operaio di Pomigliano d’Arco, ha denunciato il caso a Le Iene.
Nel mirino la ditta intestata alla madre del ministro, Paolina Esposito e confluita poi nel 2012 nell’Ardima srl, di proprietà al 50% del ministro e della sorella Rosalba. Pizzo, che ora va avanti con lavoretti occasionali per mantenere moglie e tre figli, ha raccontato che Antonio Di Maio, padre di Luigi, quando si fece male, disse a di non riferire che l’infortunio era accaduto mentre lavorava per lui: Salvatore non era infatti stato inquadrato dalla ditta.
Il ministro si è parzialmente giustificato dicendo che nel periodo contestato lui e il padre non si rivolgevano nemmeno la parola per problemi personali. Poi, incalzato da Filippo Roma, ha promesso che entro lunedì (domani, ndr) effettuerà delle verifiche e darà una risposta, come già acaduto per l’arcinota questione dei rimborsi. 

La risposta del ministro sul profilo ufficiale

 

“Avrete visto il servizio delle Iene. E avrete visto anche la mia intervista. Come sapete, in tutti questi anni, alle Iene abbiamo sempre dato il massimo della disponibilità, non abbiamo chiesto di non mandare in onda servizi, a differenza di altri; non abbiamo mai chiesto alcun trattamento di favore e quando ci hanno rivelato qualcosa di importante li abbiamo ringraziati.

Il caso di stasera riguarda un lavoratore che 8 anni fa ha lavorato in nero per mio padre. Sono contento che Salvatore – l’operaio – abbia trovato il coraggio di denunciare pubblicamente dopo 8 anni. Ho letto dei commenti che lo attaccano per averlo detto pubblicamente solo ora, personalmente non credo lo si debba aggredire, inoltre credo che Salvatore Pizzo abbia anche votato il Movimento alle ultime elezioni, visto che ha aderito alla nostra campagna di maggio #ilmiovotoconta(goo.gl/GyebKD).

Salvatore Pizzo all’epoca dei fatti si è rivolto al Sindacato CGIL che gli consigliò di trovare un accordo con mio padre per farsi assumere, e infatti poi ha ottenuto un contratto regolare. Successivamente gli fu corrisposto anche un indennizzo.

8 anni fa, come avrete visto dal servizio io non ero né socio dell’azienda, né mai mi sono occupato delle questioni di mio padre. Mio padre ha fatto degli errori nella sua vita, e da questo comportamento prendo le distanze, ma resta sempre mio padre. E capirete anche che sia improbabile che un padre racconti al figlio 24enne un accaduto del genere. A maggior ragione se, come ho detto nel servizio, abbiamo anche avuto un rapporto difficile, che sono contento sia migliorato negli ultimi anni.

Come sempre, manterrò gli impegni presi e domani consegnerò a Filippo Roma i documenti su questa vicenda in particolare, che intanto ho chiesto di procurare a mio padre, e faremo tutte le verifiche che servono su quanto raccontato da Salvatore nel servizio.”

 

IL SERVIZIO ANDATO IN ONDA POCHI MINUTI FA

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