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“Potatura selvaggia alla Moro”, Terra Mia presenta interrogazione al commissario

San Felice a Cancello. Il Comitato Civico di Frazione Cancello Scalo “TERRA MIA”, Associazione regolarmente costituita e regolarmente registrata presso l’Ufficio delle Entrate di Caserta in data 23 ottobre 2017, in persona del Presidente SARA ITRO, domiciliata ai fini del presente atto in San Felice a Cancello, Via XXI Giugno, n. 05, e-mail cancelloterramia@libero.it

Premesso che
la potatura degli alberi è un’operazione obbligatoria per permettere la tranquilla convivenza tra persone e piante;
per farla nel modo più corretto è fondamentale ricordare sempre che gli alberi sono vivi, che ad ogni nostra azione corrisponderà una loro reazione: la bravura di chi andrà a potare sarà proprio nel prevederla, così da ottenere i risultati desiderati;

Considerato che

Il giardiniere del comune o le imprese addette alla cura del verde pubblico, qualche settimana fa, all’interno dell’Istituto comprensivo Aldo Moro di Cancello Scalo, hanno attuato una modalità di potatura selvaggia e mortificante: il pino mediterraneo è stato privato totalmente della sua chioma e trasformato in scheletro senza rami e foglie, mentre la siepe è stata rasa completamente al suolo;
IL PINO MEDITERRANEO non era malato né pericolante per cui andava solo potato e aggiustato da mani esperte. LA SIEPE, per contro, era una splendida cornice verde all’interno del Plesso Scolastico, cresciuta in altezza, per colpa e/o incuria di chi doveva provvedere alla manutenzione del Verde Pubblico, onde anch’essa andava solo potata e riportata alle giuste dimensioni;
chi è intervenuto sul Pino ha posto in essere un vera e propria “capitozzatura”, ovvero un intervento estremamente dannoso perché ha tolto, improvvisamente, tutta la parte dei rami e delle foglie attraverso i quali la pianta si nutre;
tagli così invasivi, secondo le più elementari regole della botanica, sono estremamente dannosi per gli alberi ad alto fusto, essi difatti presentano una quantità di rami proporzionata alle radici: maggiore è la dimensione della chioma maggiore sarà l’estensione delle sue radici.
L’erronea convinzione che gli alberi troppo alti, o con chioma troppo estesa, siano pericolosi, ha fatto in modo che il patrimonio verde della scuola sia finito malamente sotto le mani di un tagliatore senza criterio;

 

è ben vero che, da tempo, il Comitato “Terra Mia” ha denunciato l’evidente stato di abbandono da parte dell’amministrazione circa la mancata o insufficiente manutenzione del verde pubblico comunale, soprattutto nei luoghi frequentati da bambini, ma forse l’intervento da adottare era la sola eliminazione dei rami secchi , spezzati o sporgenti!!!.

Tutto ciò premesso
Interroga la Commissione Straordinaria e il Responsabile del Settore Ambiente ed Ecologia per sapere:

1) Se il comune ha nel proprio organico dipendenti con la qualifica di giardiniere; in caso contrario quale ditta specializzata ha operato tale scempio;

2) a chi debba essere attribuita la responsabilità della decisione di tagliare completamente la chioma al Pino Mediterraneo e radere al suolo la siepe all’interno del Plesso Scolastico; quale atto amministrativo sia stato emanato in tal senso, con quali costi per la pubblica amministrazione e quali motivazioni siano state date;

3) se è stata redatta una perizia da parte di un professionista esperto nel settore, prima di effettuare la capitozzatura del pino mediterraneo e l’annientamento della siepe più che decennale;

4) se vi è stato un indirizzo nei confronti dell’UTC che ha predisposto questo intervento;

5) se il comune abbia un regolamento per la tutela del verde pubblico e, in caso contrario, se non ritenga opportuno che venga approvato in tempi brevi;

6) se la Commissione Straordinaria sia consapevole che gli alberi costituiscono un “bene comune”, patrimonio dell’intera collettività e che la loro selvaggia potatura rappresenta un danno per tutti noi; se abbia valutato l’ipotesi di predisporre nuove piantumazioni per contrastare l’inquinamento atmosferico;

7) se non sia il caso di provvedere alla potatura e alla cura degli alberi in tempo utile, onde evitare ulteriore strage di alberi di alto fusto;

8) se lo scopo della potatura era restituire decoro alla scuola, perché tutti i rami potati e la siepe distrutta giacciono ancora all’interno dell’Istituto creando una evidente situazione di pericolo e degrado.