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I sacerdoti casertani scrivono ai 5Stelle: “Lasciate Salvini o Campania nel baratro”

Di 10 Novembre 2018Politica

Caserta. “Abbiamo da sempre apprezzato le vostre battaglie sull’onestà, sull’ambiente, e la particolare attenzione ai più deboli spesso invece dimenticati dal mondo della ‘politica classica’. Ma con profondo rammarico abbiamo registrato che il Senato ha approvato la conversione in Legge del Decreto Immigrazione e Sicurezza, senza migliorarne, attraverso emendamenti significativi, gli aspetti devastanti che porta con sé”. Inizia così la lettera aperta sottoscritta dalla quasi totalità dei parroci casertani e indirizzata “agli elettori e simpatizzanti nonché a tutti i parlamentari ed istituzionali del Movimento 5 Stelle”; il testo è stato diffuso oggi in concomitanza con la manifestazione antirazzista prevista a Roma intitolata “Uniti e solidali contro il Governo, il razzismo e il Decreto Salvini”, organizzata da centinaia di associazioni con partecipanti provenienti da tutta Italia, e cinque pullman partiti da Caserta.

 

I firmatari

Nel mirino della Chiesa casertana, appunto, le norme contenute nel testo convertito in prima battuta qualche giorno fa dal Senato, le cui “ricadute in Campania saranno devastanti. La Castel Volturno Area ne è lo specchio più veritiero. Questo territorio può essere spinto nel baratro, attraverso la prosecuzione ostinata di politiche inefficaci”. Tra i firmatari della lettera aperta il Vescovo Emerito di Caserta Raffaele Nogaro, da sempre in prima linea per i diritti dei migranti, Don Antonello Giannotti della Caritas Diocesana, Don Antimo Vigliotta della Fondazione Migrantes, Casa Rut gestita dalla Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, e altri 18 parroci di Caserta, Marcianise, Maddaloni, Capodrise, Castel Morrone e Limatola (Benevento). I sacerdoti paragonano il sì del Senato al “giorno della civetta”; essa, come il razzismo, agiva in segreto ed era un’anima notturna, mentre invece oggi ha assunto una legittimità tale da agire alla luce del giorno”.

 

L’appello

Tra i punti contestati “la cancellazione del Permesso di Soggiorno per i Motivi Umanitari, forse la disdetta più grave di questa legge, che renderà irregolari persone che da anni vivono e lavorano regolarmente sul territorio campano e nazionale. Le stime dei nostri sportelli ci indicano che circa 100.000 fratelli e sorelle rifugiati perderanno il permesso di soggiorno precipitando nella irregolarità”. Altro punto critico è “la cancellazione di fatto del sistema di accoglienza Sprar, una contraddizione fortissima per chi ha fatto della guerra al business dell’accoglienza la sua bandiera. Lo Sprar è l’eccellenza dell’accoglienza italiana promossa dagli Enti locali”. “Il nostro è un appello col cuore aperto. Abbiamo un’ultima possibilità: quando il testo passerà all’esame della Camera vi invitiamo ad agire per coscienza e con quella coscienza in cui parecchi Italiani riponevano una speranza” concludono i sacerdoti.