Casal di Principe. E’ rimasto per tre anni in carcere da innocente. Tutta colpa di quel “servizio” che il suo datore gli chiese all’epoca. Doveva accompagnarlo a ritirare una somma di denaro da un imprenditore che lavorava nello stesso settore. Alessandro Coronella, 41enne di Casal di Principe, pensava che si trattasse del pagamento di una fornitura e lo accompagnò senza sospettare nemmeno lontamente l’inferno che sarebbe accaduto in seguito.
Un incubo durato 37 mesi
Quei 5mila euro riscossi dal suo capo, come poi evidenzierà la Dda, erano infatti la rata di un’estorsione. Lui, però, non ne sapeva nulla, ma ci sono voluti quattro anni per far emergere quella verità. Tutto comincia nel giugno 2011 quando Coronella viene coinvolto nell’operazione Highlander contro la cosca Russo dei Casalesi. Per quella famosa somma gli viene contestato il concorso esterno in estorsione aggravata dalla finalità mafiosa: per lui si spalancheranno le porte del carcere che si riapriranno soltanto tre anni dopo. E’ il luglio 2014, quando quasi 37 mesi dopo l’arresto, Coronella torna a rivedere la luce: nel 2015 la sentenza di assoluzione diviene definitiva e il suo incubo sembra essere determinato.
I giudici riconoscono che Coronella avrebbe potuto non sapere la reale natura di quella somma e lo assolvono. Dopo aver trascorso 3 anni da detenuto, benchè innocente, il 41enne decide di rivolgersi alla magistratura per ottenere il risarcimento per l’ingiusta detenzione. La Corte di Appello di Napoli gli nega già nel 2016 questa possibilità e Coronella decide di portare il caso in Cassazione, senza esito fortunato.
Le frequentazioni al bar
Nell’udienza dello scorso 29 settembre gli ermellini respingono il suo ricorso dichiarandolo infondato e condannandolo anche al risarcimento delle spese legali. In questi giorni sono state rese note le motivazioni e tra le ragioni che gli hanno impedito di ottenere la “riparazione” ci sono le frequentazioni tenute in un bar di Casal di Principe, zona corso Dante. Già la Corte di Appello (pur confermando l’estraneità all’estorsione) aveva evidenziato come il 41enne si vedesse quasi quotidianamente con esponenti della famiglia Russo, ma lui si era difeso dicendo che le telecamere del bar avevano certificato appena due incontri, peraltro sempre col suo datore di lavoro.
Secondo i giudici però gli incontri con personaggi vicini al clan, specie in quel bar, sarebbero stati di più e per questo Coronella non avrà risarcimento dopo tre anni da detenuto innocente.