Casapesenna. Nel pomeriggio di ieri, nel Comune di Casapesenna (CE), personale della Squadra Mobile di Caserta ha tratto in arresto NOBIS Francesco, cl’ 64, perché colpito dall’Ordine di Carcerazione n. SIEP 2003/2018, emesso il 30.10.2018 dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, per l’espiazione della pena residua di mesi 6 e giorni 15 di reclusione, in quanto condannato per i delitti di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dalla finalità mafiosa.
In particolare, NOBIS Francesco fu tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale – Ufficio del G.I.P. di Napoli in data 21.9.2015, unitamente a CAPALDO Filippo, cl’ 77, pregiudicato, nipote di ZAGARIA Michele, NOCERA Carmine Domenico, cl’ 68 e ZAGARIA Gesualda, cl’ 66, sorella del boss ZAGARIA Michele, capo dell’omonima fazione del clan dei Casalesi.
In particolare, NOBIS Francesco, alias “ciccio o nir”, operaio edile, secondo le convergenti dichiarazioni di alcuni c.d.g., aveva realizzato alcuni dei bunker dove aveva trovato rifugio il boss ZAGARIA Michele durante la sua lunghissima latitanza.
All’uopo, si rappresenta che i soggetti sottoposti ad indagine erano ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa – clan dei Casalesi – gruppo ZAGARIA, di concorso esterno in associazione mafiosa, di favoreggiamento personale, di intestazione fittizia di beni e di ricettazione, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
Le ordinanze cautelari riguardavano alcune vicende relative agli esiti delle investigazioni condotte nei confronti del segmento mafioso “degli ZAGARIA” e, in particolare, dell’architetto NOCERA Carmine Domenico, di CAPALDO Filippo, dell’imprenditore edile NOBIS Francesco e di ZAGARIA Gesualda.
Le attività di indagine, basate su attività di intercettazione, sui servizi di osservazione e sulle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia, permettevano di accertare come NOCERA Carmine Domenico aveva incontrato, più volte e durante la sua latitanza, ZAGARIA Michele, fornendo un costante apporto al clan e predisponendo il contratto di locazione delle abitazioni occupate dal latitante, ma formalmente locate al suo vivandiere RESTINA Generoso.
Inoltre, su preciso incarico di ZAGARIA Carmine, fratello di Michele, lo stesso professionista curava la fittizia intestazione di un’abitazione sita in Casapesenna, occupandosi anche dell’istruttoria finalizzata al rilascio di un’autorizzazione a costruire, e della realizzazione, nello stesso immobile e ad opera del NOBIS Francesco, di un bunker successivamente ivi rinvenuto.