Gricignano d’Aversa. Dalla festa all’addio in appena 4 mesi. Tanto è durata l’esperienza di Vincenzo Santagata alla guida del Comune di Gricignano d’Aversa. Il primo cittadino è di fatto già da considerarsi un ex: 9 consiglieri si sono visti ieri sera dal notaio firmando le dimissioni che saranno protocollate lunedì. A decretare la fine dell’amministrazione Santagata sono stati peraltro ben tre assessori (Vittorio Lettieri, Lena Licciardiello e Maria Rosaria D’Agostino) oltre alla consigliera di maggioranza Michelina D’Aniello. Opposizione compatta con Andrea Aquilante, Andrea Moretti, Gianluca Di Luise, Carmine Della Gatta e Giovanna Zampella pronti al blitz ed a tornare in pista dopo poche settimane passate tra i banchi della minoranza.
A pesare come un macigno sulle sorti di Santagata è stato il parere faverole all’ampliamento urbanistico della Progest, sito di rifiuti speciali, presentato nei giorni scorsi alla conferenza dei servizi, dopo che per settimane in campagna elettorale era stato ribadito il secco no a questa ipotesi.
L’assessore D’Agostino: “Scelta politica”
L’assessore D’Agostino esce allo scoperto dopo le dimissioni: “Voglio precisare che la mia scelta di dare le dimissioni dal consiglio comunale é ESCLUSIVAMENTE politica, dopo quello che è avvenuto era impossibile pensare di poter stare in un gruppo dove le decisioni prese il giorno prima anzi la sera prima non sono più valide il mattino seguente, allora a cosa serve il nostro parere? Il nostro parere era SFAVOREVOLE all’ampliamento della Progest, fabbrica di smaltimento rifiuti presente nella zona industriale di Gricignano di Aversa (e quando dico nostro mi riferisco a tutta l’amministrazione presente alla riunione di martedì sera, sindaco compreso) così come avevamo professato in campagna elettorale, no ad altre fabbriche della puzza, ed invece cosa succede? Apprendo dai social che il parere del comune é stato FAVOREVOLE, io mi sarei aspettata una reazione forte, una convocazione urgente da parte del sindaco per sapere chi fosse il ‘colpevole’ invece il silenzio più tombale, nessuna reazione e soprattutto spiegazione all’accaduto, allora mi chiedo ma per restare incollati alla poltrona dobbiamo stare a tutto questo? Qualcuno prende decisioni per noi, così importanti tra l’altro e senza che nessuno dica nulla?
Mi dispiace terribilmente che dopo tutto l’impegno, tutto il tempo investito per mettere in pratica il cambiamento in cui veramente credevo ho dovuto fare una scelta così drastica, ma davvero mancavano i presupposti per metterlo in pratica questo cambiamento!
Sinceramente la mia coerenza e il rispetto che ho nei confronti dei cittadini con i quali avevo preso un impegno, non vale una poltrona, ecco il perché ho detto no a questo modus operandi che non mi appartiene.”