Santa Maria Capua Vetere/Cervino. In mattinata nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si è svolto l’interrogatorio di Giuseppe Cortese, arrestato due giorni fa a Santa Maria Capua Vetere per tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco.
L’imputato, difeso dall’avvocato Giovanni De Lucia, in lacrime ha risposto alle domande del pm sull’episodio avvenuto in località Sant’Andrea a Santa Maria.
le ammissioni
Cortese ha ammesso di aver sparato contro il figlio dell’agricoltore a cui stava rubando dei fagiolini.
Il pregiudicato originario di Messercola, nipote di un ras ucciso dalla Camorra, ha detto di essere in una situazione di grande difficoltà economica con una compagna e 3 figli di portare avanti.
Ha detto di essere entrato in questo campo senza barriere per prelevare degli ortaggi, in particolare dei fagiolini, poi è stato sorpreso dal proprietario che a sua volta si è fatto aiutare dal figlio.
Ne è nata una discussione e alla fine Cortse ha sparato un colpo di fucile a pallini a lunga distanza centrando il volto di V.G.L. Il suo obiettivo ha detto era quello di intimidirlo.
Cortese sostiene di aver visto il figlio dell’agricoltore andare via sulle sue gambe.
L’avvocato ha già anticipato a pm e giudice che chiederà la derubricazione del tentato omicidio in lesioni gravi.