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Violazioni in carcere, guai per il pentito Cuccaro

Marcianise. Niente buona condotta. Il pentito Domenico Cuccaro, uno dei primi esponenti del clan Belforte a decidere di passare dalla parte dello Stato sarà costretto a pagare ciò che gli era stato in precedenza ‘condonato’. Con una sentenza passata in giudicato lo scorso maggio, e le cui motivazioni sono state depositate in queste ore, la Cassazione ha confermata la mancanza sussistenza dei presupposti per la remissione del debito, istituto del diritto penitenziario che consente alle autorità di rinunciare ai crediti vantati nei confronti dei condannati per spese processuali o per il mantenimento in carcere.

Istanza respinta per 3 sanzioni

Cuccaro, attraverso il suo legale, ha presentato ricorso  contro il magistrato di sorveglianza capitolino, evidenziando che c’era da prendere in considerazione una sola infrazione. Di tutt’altro avviso la Suprema Corte che, attraverso la settima sezione penale, ha respinto il ricorso ritenendolo infondato ed evidenziando con infrazioni disciplinari, prontamente sanzionate nel 2007, 2008 e 2009.

Il collaboratore di giustizia è stato condannato a pagare le spese processuali e rischia ora di dover rimetterci anche i crediti ‘condonati’.