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Rotte della droga: i contatti del fratello del boss e la condanna cancellata

Marcianise. Dovrà affrontare un nuovo processo Francesco Cirillo, fratello dei killer dei Belforte detenuto Pasquale detto “o’ capritto”. Nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha annullato la condanna accogliendo parzialmente il ricorso presentato.

La Suprema Corte ha salvato il 44enne di Marcianise con una sentenza emessa a fine maggio, ma depositata soltanto recentemente: nel dispositivo ci sono anche altre posizioni. Cirillo era stato condannato a 6 anni e 6 mesi, ma gli ermellini hanno annullato quella sentenza disponendo un nuovo processo davanti ad una diversa sezione della Corte di Appello capitolino, dove si svolge il procedimento.

L’asse capitolino e i broker stranieri

Cirillo, infatti, venne individuato dagli investigatori grazie a un’intercettazione ottenuta durante un viaggio a Roma: secondo quanto ricostruito, all’epoca dei fatti (era il 2010), il marcianisano avrebbe imbastito una vera e propria trattativa con intermediari stranieri legati all’affare dello spaccio.

I giudici descrivono come “indiretti” i contatti intrattenuti da Cirillo con trafficanti internazionali: l’argomento era, secondo l’accusa, la diffusione della cocaina sull’asse Roma- Marcianise. Ora, col nuovo processo, le risultanze della precedente sentenza potrebbero essere stravolte, almeno per quanto riguarda un capo di imputazione.