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La nuova vita di Picone: spunta una possibile presenza

Aversa. Una nuova vita dopo i problemi giudiziari. La pista che porta a un assassinio legato alla criminalità organizzata non è l’unica seguita dagli investigatori che stanno provando a dare un nome ed un volto al killer di Nicola Picone, il 26enne teverolese (ora domiciliato a Casaluce) trovato morto ieri mattina in viale Europa ad Aversa.

Ulteriori dettagli saranno ottenuti grazie all’esame autoptico già disposto dalla Dda di Napoli, che segue il caso da quando è emerso che il corpo nella Fiat Panda era quello di “o’ minorenne”, coinvolto in due operazioni contro gli Schiavone e per due volte assolto. Per questo era libero: l’unico processo in atto non riguardava fatti di camorra, ma vicende personali.

Peraltro Picone da qualche tempo gestiva un’attività di noleggio di auto nell’agro aversano: sarebbe proprio questo fattore, sconosciuto agli stessi investigatori in un primo momento, ad aver provocato l’iniziale impasse sull’identità della vittima, visto che nella Fiat Panda c’erano i documenti di un’altra persona, un 20enne napoletano incensurato.

La dinamica

A dare una spinta decisiva alle indagini saranno i risultati dei rilievi balistici ma soprattutto le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. L’assassinio è avvenuto alle spalle del distributore di carburanti Agip: i colpi esplosi sono almeno dieci, sei dei quali hanno centrato Picone, non lasciandogli scampo. Al momento non si esclude che al momento dell’agguato insieme alla vittima ci fosse un’altra persona. Un’ipotesi questa che potrà essere smentita o confermata soltanto da un filmato.

Lascia un figlio

L’autopsia invece potrà dare agli inquirenti dettagli importanti sul momento della morte: al momento l’esame del medico legale fissa tra le 3,30 e le 4 il momento della morte di Picone, quasi 6 ore prima della segnalazione con la relativa constatazione del decesso. Il 26enne lascia un figlio di circa 6 anni.