MARCIANISE. E’ cominciato con un colpo di scena il processo di secondo grado per l’omicidio Dallarino, che vede imputati il boss Domenico Belforte e Gennaro Buonanno alias “gnucchino”. Un legittimo impedimento di Buonanno ha fatto saltare l’udienza, ma prima di darsi appuntamento al 22 novembre, c’è stato il tempo per una mossa a sorpresa.
Il boss Domenico Belforte è infatti intervenuto in videocollegamento e ha confessato il suo coinvolgimento nell’uccisione di Pasquale Dallarino, Pasquale Dallarino (nato a Marcianise nel 1966) ed avvenuta il 17 luglio 1997 a Marcianise. Belforte è accusato di essere sia il mandante che l’esecutore dell’assassinio.
Dallarino era considerato vicino al clan Piccolo ed in particolare era addetto alla raccolta del denaro delle estorsioni. Le indagini collocano il fatto di sangue all’interno dello scontro tra Belforte e Piccolo per la supremazia degli affari illeciti a Marcianise e dintorni. Una faida che ha fatto registrare in appena un decennio oltre 50 omicidi al punto e il prefetto di Caserta nel 1998 adottò il coprifuoco con la chiusura anticipata dei locali pubblici alle 22.
Nella prossima udienza, prevista a novembre, ci sarà la discussione dei difensori (gli avvocati Giuseppe Foglia, Massimo Trigari e Dario Vannetiello) e poi la sentenza. In primo grado il boss Belforte aveva già rimediato 30 anni di reclusione.