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Spese per il tribunale, Comune vince a metà: credito ma non interessi

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). La quarta sezione del Consiglio di Stato ha dichiarato in parte inammissibile il ricorso presentato dal comune circa cinque anni orsono per ottenere dal Ministero competente le somme anticipate dall’ente per la manutenzione degli uffici giudiziari presenti in città.

La sentenza attesa dopo una lunga e complessa vicenda giudiziaria, ha riconosciuto al comune il credito, ma non gli interessi ed il risarcimento ed il tempo per ottenere il rimborso. La questione parte da lontano ed esattamente dal 2015 quando le spese sostenute per la manutenzione degli uffici giudiziari passarono dai comuni al Ministero di Grazia e Giustizia.

La somma che l’ente deve incassare e che è stata riconosciuta dallo stesso ministero è di circa tre milioni e mezzo di euro che con un apposito DPCM del 2017 viene pagato con un rateo trentennale. E in prima istanza il Tar del Lazio aveva dato in parte ragione al comune, ma l’avvocatura dello Stato, infatti, ha presentato ricorso e pertanto, il giudizio di ottemperanza fu rinviato dopo che il Consiglio di Stato si pronunciò sulla impugnativa della sentenza che riconosceva il diritto del comune a veder saldati i propri crediti in un tempo ragionevole e non certamente entro trenta anni. Il comune, sede di uffici giudiziari, per decenni si è accollato le spese per la manutenzione degli stessi anticipando le somme che poi, venivano rimborsate ma in maniera sempre minore.

Il credito aveva raggiunto somme elevate per cui, dopo il passaggio della manutenzione degli uffici giudiziari al Provveditorato delle Opere pubbliche di Napoli, il comune, ha ritenuto di richiedere legittimamente al Ministero le somme anticipate e da qui, tutta la vicenda giudiziaria che si è conclusa con la sentenza del coniglio di Stato. Il ricorso è stato presentato contro la presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero di Grazia e Giustizia ed il Ministero dell’Economia e Finanze.