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La missione umanitaria di AIR Campania raggiunge la sua destinazione

Dopo quasi 50 ore di viaggio e circa 4.000 km percorsi, la missione umanitaria di AIR Campania, guidata dall’amministratore Anthony Acconcia, è giunta a destinazione a Palinuro (SA). Qui, 100 ragazzi orfani di guerra, il più piccolo di soli 3 anni e il più grande di 18, parteciperanno a un campo estivo indimenticabile fino al 24 giugno. Ad accompagnarli in questa esperienza saranno anche altri 50 ragazzi della comunità ucraina della “Santissima Trinità” di Caserta.

Questi giovani provengono dalle città ucraine di Ivano-Frankivs’k, Donetsk, Sumy, Kirovohrad, Kyiv, Rivne, Vinnytsia, Chernihiv, Cherkasy, Khmelnytsk e Poltava.

La missione umanitaria, organizzata d’intesa con la Regione Campania, è nata grazie all’iniziativa di don Giuseppe Di Bernardo e padre Igor Danylchuk ed è stata possibile grazie al supporto degli uffici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle sedi di Roma e Napoli.

Partiti mercoledì scorso da Caserta, ieri mattina i bus di AIR Campania hanno raggiunto Luzhanka, valico di frontiera tra l’Ucraina e l’Ungheria. Qui la delegazione è stata accolta da don Andrii Budziak, direttore della Caritas di Nadvirna, che gestisce un rifugio per profughi di guerra. Dopo l’accoglienza, i 100 ragazzi sono saliti a bordo dei bus con destinazione il Cilento.

L’amministratore di AIR Campania, Anthony Acconcia, visibilmente emozionato, ha dichiarato: «Alcuni di loro hanno visto solo la guerra e mai il mare. Bisogna costruire ponti di pace e di amicizia tra i popoli. Oggi regalare un sorriso a questi ragazzini mi riempie il cuore di gioia. Ringrazio gli autisti, la grande famiglia di AIR Campania, in particolare il veterano Michele, e tutti coloro che hanno reso possibile questa meravigliosa avventura. È stato un viaggio lungo e impegnativo, ma ci ha portato a un momento di pura felicità e speranza per questi giovani».

Il campo estivo a Palinuro offrirà ai ragazzi l’opportunità di vivere un’esperienza di svago e serenità, lontano dai traumi e dalle difficoltà della guerra, con l’obiettivo di far riscoprire loro la gioia dell’infanzia e dell’adolescenza.