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Tensione tra clan, sparatoria contro casa della famiglia del ras detenuto

SAN CIPRIANO D’AVERSA. I carabinieri sono intervenuti nella tarda mattinata a San Cipriano d’Aversa, in via Ovidio, in seguito al ritrovamento da parte di alcuni residenti di bossoli di proiettile; sul posto i militari della Compagnia di Casal di Principe hanno repertato diversi bossoli calibro 7,65, che hanno colpito di striscio anche il portone di una casa. I colpi d’arma da fuoco, hanno riferito i testimoni, sarebbero stati esplosi nella notte.

Nella strada dove è avvenuto il fatto vivono i familiari di un esponente di spicco del clan dei Casalesi attualmente detenuto: si tratta di Oreste Reccia; alla luce di tale circostanza, i carabinieri stanno verificando la presenza di collegamenti con gli episodi avvenuti a Casal di Principe nella tarda serata di venerdì 7 giugno, quando furono esplosi colpi di mitraglietta in piazza Mercato, a pochi passi dal Comune, e in via Bologna contro il portone di casa di Emanuele Libero e Ivanhoe Schiavone, figli dell’ex padrino dei Casalesi Francesco Sandokan Schiavone, da qualche mese divenuto collaboratore di giustizia.

Resta in piedi l’ipotesi di un “messaggio” ai figli dell’ex capoclan da parte di gruppi pronti a scalzare le vecchie famiglie nella gestione degli affari criminali, secondo un disegno che punterebbe a riempire gli spazi rimasti liberi anche dopo il pentimento di Sandokan; un filo che unirebbe gli episodi di Casale e San Cipriano.

E restano alte l’allerta e la preoccupazione di forze dell’ordine e magistratura per un oggettivo “movimento” in atto da parte della criminalità organizzata nel territorio di due dei centri simbolo nel passato del potere camorristico e oggi del riscatto dalla camorra, come Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa; una riemersione che arriva nei giorni delle elezioni, in particolare delle Comunali in corso a Casal di Principe, dove è andata in frantumi la coalizione che aveva sostenuto per dieci anni l’amministrazione del sindaco Renato Natale, protagonista della rinascita dalla camorra, certificata dalla visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella il 21 marzo del 2023.