Mattanza in carcere, cambia richiesta di condanna per gli agenti

 

Santa Maria Capua Vetere. Richiesta di condanna “adeguata” da parte della Procura Generale nei confronti di Angelo Di Costanzo, originario di Sparanise, e Vittorio Vinciguerra, di San Tammaro. I due appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria erano stati assolti in primo grado con rito abbreviato nel procedimento relativo alle violenze perpetrate all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.

 

A formulare la richiesta sono state le sostitute procuratrici generali Daniela Pannone e Maria Alessandra Pinto, che hanno chiesto ai giudici della Terza Sezione Penale della Corte d’Appello di Napoli di rivedere la sentenza emessa dal gup Pasquale D’Angelo, riconoscendo la responsabilità degli imputati e quantificando una pena ritenuta “giusta” dal collegio giudicante.

 

Nel corso della requisitoria, la Procura ha ribadito la necessità di riaprire parte dell’istruttoria, sollecitando l’ascolto di ulteriori testimoni, tra cui l’ex comandante della struttura, Gaetano Manganelli. Quest’ultimo è imputato nel procedimento parallelo che si sta celebrando in Corte d’Assise ed era stato ritenuto inattendibile dal giudice di primo grado, secondo il quale avrebbe riconosciuto Di Costanzo per spostare l’attenzione da sé e ottenere un atteggiamento favorevole dagli inquirenti.

 

La Procura ritiene invece indispensabile la sua audizione per chiarire alcuni punti rimasti controversi. L’udienza riprenderà a gennaio, quando toccherà alle parti civili — rappresentate dagli avvocati Gennaro Caracciolo e Carmine D’Onofrio — e successivamente ai legali dei due agenti, Mauro Iodice, Gerardo Marrocco e Massimiliano Di Fuccia, esporre le proprie arringhe difensive.

 

 

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