Infiltrazioni del clan in Comune, blindato lo scioglimento: i tempi

CALVI RISORTA. Proroga di altri sei mesi per lo scioglimento del Comune di Calvi Risorta, già commissariato per infiltrazioni camorristiche. La decisione è stata assunta dal Consiglio dei ministri, su impulso del titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, che ha evidenziato l’esigenza di portare a termine il percorso di bonifica amministrativa avviato dopo le verifiche sugli organi istituzionali dell’ente. Secondo quanto riportato nella nota diramata al termine della riunione di governo, si rende infatti necessario consolidare il lavoro di ripristino della legalità, ancora considerato incompleto a fronte delle criticità individuate nei mesi scorsi.

La proroga non riguarda soltanto Calvi Risorta: un analogo provvedimento è stato adottato anche per il Comune di Sefanaconi, in provincia di Vibo Valentia, anch’esso già sciolto in seguito all’emersione di interferenze riconducibili alla criminalità organizzata. L’amministrazione comunale di Calvi Risorta era stata disciolta nel luglio 2024 dopo un’approfondita attività ispettiva del Ministero dell’Interno, che aveva messo in luce pressioni e influenze riconducibili a gruppi camorristici, tali da alterare il corretto svolgimento dei processi decisionali pubblici e compromettere il buon funzionamento dell’ente.

Da allora la gestione è affidata a una commissione straordinaria incaricata di traghettare il Comune verso condizioni di piena autonomia e trasparenza. Con l’ulteriore estensione dei tempi, l’esecutivo punta a garantire che il percorso di risanamento possa proseguire senza interruzioni, rafforzando gli strumenti di prevenzione e assicurando che le ombre della criminalità non possano nuovamente incidere sull’attività amministrativa. La misura conferma l’attenzione del governo sui territori fragili e maggiormente esposti ai tentativi di condizionamento da parte dei clan.

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