Calvi Risorta. Camorra e carburanti, stop immediato per un impianto sull’Appia
È stata disposta la chiusura immediata di un impianto di rifornimento situato lungo la via Appia, al km 189+578, nel territorio comunale di Calvi Risorta. La decisione arriva dall’ufficio urbanistica, che ha emesso un provvedimento di sospensione e blocco dell’attività di vendita al pubblico di carburanti, in seguito all’avvio della procedura di revoca dell’autorizzazione rilasciata a suo tempo dall’Agenzia delle Dogane di Caserta.
Il provvedimento amministrativo è stato adottato dopo una recente sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha dichiarato la liquidazione giudiziale della società titolare dell’impianto, nominando contestualmente i curatori incaricati della gestione e della futura cessione del complesso aziendale.
La struttura era già finita nel mirino delle autorità antimafia: la Prefettura di Caserta aveva infatti emesso un’interdittiva, recependo anche gli esiti di un analogo provvedimento della Prefettura di Milano del 2024. Le indagini avevano evidenziato collegamenti con un imprenditore del settore dei carburanti considerato vicino a realtà criminali radicate sul territorio.
L’intero gruppo a cui l’impianto fa riferimento era stato oggetto di un’importante attività investigativa della Guardia di Finanza di Caserta, culminata nel sequestro di beni per oltre 112 milioni di euro. Le fiamme gialle avevano ricostruito un articolato sistema di frode fiscale basato sul meccanismo della cosiddetta “frode carosello”: tra il 2018 e il 2021 sarebbero stati immessi sul mercato centinaia di milioni di litri di carburante attraverso una catena di società “cartiere”, formalmente intestate a prestanome, che simulavano passaggi commerciali fittizi per evitare il pagamento dell’Iva.
Grazie a questo escamotage, il carburante veniva venduto a prezzi talmente bassi da risultare impossibili da eguagliare per gli operatori regolari. L’indagine portò anche al sequestro di oltre 200 stazioni di servizio sull’intero territorio nazionale da parte dell’Agenzia delle Dogane.
La sospensione dell’impianto di Calvi Risorta avrà una durata di sei mesi, tempo necessario affinché i curatori fallimentari completino le verifiche e valutino le operazioni indispensabili per la futura cessione e il ripristino della legalità.