Marcianise. Le elezioni regionali in provincia di Caserta segnano un risultato netto: il Partito Democratico si conferma prima forza della coalizione di centrosinistra, trascinata dall’onda del campo largo guidato da Roberto Fico. Ma è a Marcianise che il voto assume i contorni di un vero e proprio terremoto politico.
Secondo il consigliere comunale Raffaele Guerriero, in città si è verificato «uno tsunami politico» che ha premiato con forza il centrosinistra, nonostante la presenza di candidature locali radicate in altri schieramenti. «Gli elettori – sottolinea Guerriero – hanno scelto con chiarezza di dare fiducia al campo largo. È questo il tema politico del futuro».
Di segno opposto, invece, il risultato del centrodestra, definito «una catastrofe». Per Guerriero, la bocciatura alle urne dimostra la distanza tra l’offerta politica del centrodestra e le reali esigenze dei cittadini, incapace di proporre un modello di governo credibile per la Campania.
Il consigliere evidenzia anche la crisi profonda che sta attraversando l’amministrazione comunale di Marcianise, già segnata da divisioni interne e da un’identità civica che, a suo dire, si sta progressivamente sgretolando. «L’amministrazione – afferma – perde pezzi e perde la sua identità originaria. È una crisi evidente».
Tra i nomi eccellenti che emergono dal risultato negativo del centrodestra c’è quello di Giampiero Zinzi: «Non solo non ottiene l’elezione di alcuno dei candidati storici del proprio progetto politico – osserva Guerriero – ma proprio nella città dove l’amministrazione si era colorata di simboli leghisti incassa la sconfitta più bruciante».
Il timore espresso dal consigliere è rivolto infine alle sorti della città: «Marcianise rischia nuovamente il commissariamento e, con esso, il baratro amministrativo. È il momento di tornare tra la gente e ricostruire un dialogo reale sulle priorità della comunità».