L’AGGIORNAMENTO
CAPODRISE. Operazione antidroga a Capodrise, con un intervento congiunto che ha portato a smantellare una vera e propria cellula locale collegata dcon i gruppi di Secondigliano. L’azione è scattata in via San Pietro, all’interno del Parco La Camelia, dove gli investigatori hanno individuato un’attività di spaccio strutturata e radicata nel territorio. Decisivo l’intervento della Polizia Municipale di Capodrise, che ha fornito supporto operativo e logistico durante le fasi dell’irruzione, affiancando le altre forze dell’ordine nell’identificazione degli indagati e nella messa in sicurezza dell’area.
Gli arresti hanno riguardato più soggetti ritenuti coinvolti nella distribuzione di sostanze stupefacenti, gestita con modalità tipiche delle piazze di spaccio riconducibili alla criminalità organizzata napoletana. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati dosi pronte alla vendita e materiale per il confezionamento.
La droga era nascosta nella colonna fecale del palazzo, insomma non esattamente nel posto migliore per i consumatori.
CAPODRISE. A Capodrise i carabinieri della Stazione di Macerata Campania, in collaborazione con i colleghi dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno messo fine all’attività di spaccio condotta da un 22enne albanese senza fissa dimora e da un 19enne napoletano.
Da giorni i militari osservavano movimenti sospetti attorno a un appartamento della zona, seguendo con pazienza uomini e orari, segnando abitudini e brevi incontri che lasciavano poco spazio ai dubbi.
La svolta è arrivata quando un potenziale acquirente è stato fermato subito dopo aver acquistato dello stupefacente. L’intervento ha dato conferma delle intuizioni investigative e ha spinto i carabinieri a procedere con una perquisizione domiciliare presso l’abitazione in uso ai due giovani.
Dentro l’appartamento, nascosti tra mobili e ripiani, i militari hanno trovato 43 grammi di crack già pronti alla vendita, 8 grammi di hashish, 150 euro in contanti, oltre a sostanza da taglio, quattro bilancini di precisione e tutto il necessario per confezionare le dosi.
Al termine delle operazioni, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due ragazzi sono stati tradotti alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere