Bimba di 9 mesi muore azzannata dal cane: “Non aveva fratture al collo”

ACERRA. Nuovi elementi emergono dall’inchiesta sulla morte della piccola Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi deceduta ad Acerra lo scorso febbraio in seguito a un morso del pit bull di famiglia. La consulenza medico-legale depositata nelle ultime ore in Procura chiarisce alcuni punti rimasti in sospeso per mesi.

Secondo i periti incaricati, la bambina non presentava la frattura della noce del collo, ipotesi circolata nei primi momenti dopo la tragedia. L’unica lesione individuata è però una presa estremamente violenta provocata dal cane, sufficiente – spiegano gli esperti – a risultare letale. Non si sarebbe trattato di un attacco predatorio, ma di un morso comunque capace di causare una lesione acuta incompatibile con la vita.

Queste conclusioni sembrano escludere l’eventualità che un soccorso più tempestivo avrebbe potuto salvare la bambina. Il fascicolo resta aperto con l’ipotesi di omicidio colposo a carico del padre, Vincenzo Loffredo, che quella sera si trovava da solo in casa con Giulia, il pit bull Tyson e la cagnolina di piccola taglia, Laika.

La relazione medico-legale, tuttavia, apre nuovi interrogativi sulla dinamica dei fatti. L’uomo ha raccontato agli inquirenti di aver giocato con la figlia fino alle 22, quando la piccola si sarebbe addormentata nel lettone. Da quel momento, riferisce, non ricorderebbe nulla fino al ritrovamento della bambina sul pavimento, già ferita.

Per ricostruire cosa sia realmente accaduto, gli investigatori dovranno ora incrociare diversi elementi: autopsia, analisi del Dna umano e animale, studio delle lesioni, confronto tra dentatura e morso, valutazioni veterinario-forensi ed elementi etologici. Resta da capire se la presa del cane sia stata un gesto aggressivo o un comportamento istintivo scatenato da un possibile malessere della piccola.

Intanto, dopo la tragedia, entrambi i cani furono trasferiti in canile. Laika è successivamente deceduta, mentre Tyson si trova oggi nel rifugio Lanna di Caivano, sotto osservazione dell’Asl Napoli 2, che ha richiesto una nuova perizia comportamentale.

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