Caserta. Il tracolo del centrodestra a Caserta è un fatto evidente, nonostante abbia tenuto di più rispetto ai disastri di Napoli e Salerno, i vertici nazionali dovrebbero analizzare il dato di Terra di Lavoro con il microscopio, perchè è davvero un de profundis su tutta la linea, molto di più di quanto dicano i numeri.
Forza Italia deve tutto a Giovanni Zannini che fino a qualche settimana fa stava con De Luca ed era presidente di commissione in quota maggioranza alla Regione, stessa cosa per Fratelli d’Italia: Santangelo, proveniente dal centrosinistra e chiamato al capezzale del partito dal nocerino Gambino, ha quasi doppiato gli altri esponenti della lista che sono arrivati a podio.
Infine nella Lega ha vinto di strettissima misura l’ultimo arrivato, Grimaldi, ed è stata penalizzata Antonella Piccerillo che in questo partito ci è cresciuta. Con un gioco di squadra maggiore in alcuni centri, la maceratese poteva farcela tranquillamente.
Insomma si afferma la legione straniera nel centrodestra, i militanti ancora una volta restano al palo.
Occorre un’analisi concreta per cercare di risalire la china, anche perché alcuni esponenti hanno condotto campagne elettorali brillanti toccando temi importanti anche se non è bastato. In Fratelli d’Italia ad esempio ci sono degli elementi che potrebbero sicuramente dare un contributo maggiore, rispetto ad esempio ad una Petrenga che ancora una volta risulta non pervenuta.
In Forza Italia giocoforza dovranno affidarsi ad un solista come Zannini, che in termini di organizzazione è ancora al palo, anche se ha preso più di 30 mila voti.
Ci vuole maggiore organizzazione, quella che ha dimostrato di avere nel centrosinistra uno serio come Gennaro Oliviero che resta costante nel tempo e con un seguito in tutta la provincia.